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FILM / RECENSIONI

La classe

di 

- Sollevando il velo su un microcosmo sconosciuto e al tempo stesso universale, la Palma d'Oro cannense 2008 consacra il successo di un'esperienza cinematografica che fonde arte e questioni sociali

Colpo di scena domenica 25 maggio 2008 al festival di Cannes: la giuria presieduta da Sean Penn assegna la Palma d'Oro al quarto lungometraggio del regista francese Laurent Cantet: La classe [+leggi anche:
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. Selezionato in extremis e ultimo titolo proiettato in competizione, il film sbaraglia tutti i suoi concorrenti dopo aver sedotto al Marché i compratori di tutto il mondo. Succedendo a Maurice Pialat, ultimo vincitore francese a Cannes nel 1987 con Sous le soleil de Satan, Laurent Cantet riceve la sua consacrazione nel tempio della cinefilia. Un riconoscimento che va a un percorso puntellato di opere esigenti (Ressources humaines, A tempo pieno e Verso il Sud [+leggi anche:
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), ma soprattutto a un regista sperimentale, esploratore sottile delle realtà sociali e umanista. Perché La classe dimostra l'incredibile fascino di un soggetto centrato sul microcosmo di una classe scolastica di 14enni e dei loro professori. Un sapiente miscuglio di finzione e di documentario, la cui precisione dà spunto a più ampie riflessioni sociali.

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Souleymane, Wei, Louise, Khoumba, Cherif, Angélica: è una Francia meticcia quella rappresentata dagli alunni di una scuola di un quartiere popolare della capitale, dove Cantet ha tentato con successo una nuova esperienza cinematografica: adattare Entre les murs, libro scritto da François Bégaudeau, professore di francese che interpreta se stesso nel film. Lavorata per mesi sulla base di improvvisazioni, la sceneggiatura, firmata dal regista, lo scrittore e Robin Campillo, parla di insegnamento e apprendimento, di comunicazione e di conflitti, di affetto e di intolleranza. Ritratto dettagliato degli adolescenti di oggi (look, linguaggio, attese e desideri), il film funziona grazie alla naturalezza dei giovani attori e al bravissimo François Bégaudeau. Spesso divertente e sempre inventivo nell'introdurre elementi di fiction in questa immersione quasi etnografica nella realtà, La classe tratta, attraverso l'interazione tra professore e alunni, tanti temi sociali, tra cui l'integrazione, il rapporto con il potere e lo spirito repubblicano. Girato e montato con grande sobrietà, il film non scade mai nella presa di posizione ideologica e nella caricatura, consacra una metodo artistico quasi artigianale e conferma il talento eccezionale di Laurent Cantet nel panorama cinematografico francese e mondiale.

Prodotto da Haut et Court, La classe ha beneficiato di un budget di 2,48 M€, che include una coproduzione di France 2 Cinéma, un anticipo sugli incassi del Centre National de la Cinématographie (CNC), il sostegno della regione Ile-de-France e i pre-acquisti di Canal + e Ciné Cinéma.

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(Tradotto dal francese)

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