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FILM / RECENSIONI

Sunshine

di 

- Il regista britannico a metà strada tra la fantascienza d'azione e quella filosofica

Con modelli filmici evidenti, capaci di stimolare con prepotenza l'immaginazione dello spettatore - Solaris, 2001 Odissea nello Spazio, Alien - Danny Boyle ha firmato un lungometraggio che si pone a metà strada tra la fantascienza d'azione e quella più filosofica.

Se da un lato, infatti, il budget da 45 milioni di dollari ha consentito all'eclettico regista di Trainspotting di realizzare negli studi londinesi di 3 Mills delle sequenze che non hanno tecnologicamente nulla da invidiare alle mega-produzione statunitense, dall'altro Sunshine [+leggi anche:
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non rinuncia a porsi tra quei titoli che hanno contribuito a creare una sci-fi meditativa (opposta a Star Wars, per intenderci) che parte dalla letteratura di Stanislaw Lem (ispiratore di Solaris di Andrej Tarkovskij). Gli otto scienziati che viaggiano nella nave spaziale Icarus II alla volta del Sole con l'obiettivo di far esplodere un ordigno nucleare per ridare vita alla stella che nutre il nostro pianeta, sono esseri umani con interrogativi ed esigenze etiche non così lontani da quelli dei derelitti junkies capitati nel bad trip di Trainspotting. "Voglio che i miei film siano life-affirming, anche un film così scuro come Trainspotting", ha detto una volta il cinquantenne regista di Manchester. "Voglio che la gente lasci il cinema sentendo che qualcosa che riguarda la vita è stato confermato".

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Uno sguardo dunque moralmente positivo, che si basa solidamente sulla scienza. Per Sunshine Danny Boyle ha interpellato numerosi scienziati e astronauti, si è rivolto alla NASA per ricreare le immagini della superficie solare che brucia 600 milioni di tonnellate di idrogeno al secondo e il personaggio principale - interpretato dall'angelico Cillian Murphy - pare sia ispirato al giovane fisico britannico Brian Cox che al CERN, il centro europeo per la ricerca nucleare, sta lavorando ad una macchina in grado di ricreare le condizioni esistenti nel primo miliardesimo di secondo dopo il Big Bang.

Dietro tutto questo interrogarsi su come funziona l'Universo, quali sono i meccanismi che lo governano, e in definitiva dietro il desiderio di dominare le forze della natura in una sfida prometeica e in una ricerca faustiana c'è certamente la necessità di incontrare Dio, confrontarsi con Esso. Il côté philosophique di Sunshine è però riuscito solo in parte: Boyle è più preoccupato ad avvincere lo spettatore con riuscite sequenze da thriller scientifico. E mantenere l'attenzione dello spettatore senza ricorrere all'arrivo degli alieni cattivi non è cosa da tutti.

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