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EVENTI Italia

A Viareggio si parla di nuovo cinema italiano

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- In un convegno, svoltosi nell’ambito del Festival EuropaCinema in corso fino al 21 settembre, operatori del settore confrontano vicinanze e divergenze dell’industria del cinema in Europa

VIAREGGIO - Italia chiama Europa. Per un confronto sulla produttività e creatività del giovane cinema.
Per discutere sullo stato delle cose del cinema italiano, la 19ma edizione del Festival EuropaCinema in corso fino al prossimo 21 settembre, ha chiamato a raccolta varie esperienze europee per guardare meglio al presente e soprattutto al futuro della cinematografia dal passato reso ricco e glorioso da nomi conosciuti da sempre in tutto il mondo come Rossellini, De Sica, Monicelli, Germi e via via più verso il presente, Troisi, Moretti, Benigni.
Tenutosi a Viareggio domenica 15 e lunedì 16 scorsi, il convegno sullo stato delle cose del giovane cinema italiano sembra sia arrivato alla conclusione che il cinema di casa nostra non sta molto bene ma è pervaso da forte vitalità. “E’ vero, il nostro cinema ha bisogno di più attenzioni – ha affermato la neopresidente del festival, Luciana Castellina ad apertura dei lavori – e noi siamo qui per questo. Il nostro infatti più che convegno mi piace definirlo workshop, un vero e proprio momento d’incontro fra le varie figure che costellano il panorama cinematografico italiano con un occhio attento alle esperienze delle cinematografie europee”.

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L’auspicio degli intervenuti al convegno (tra gli altri Xavier Merlin, direttore degli Affari Europei e Internazionali del Centro Nazionale di Cinematografia francese, Henri Roanne della Communauté française de Belgique, José María Otero, direttore dell’ICAA (Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales) e Rossana Rummo, direttore generale per il cinema del Ministero italiano per i Beni e le Attività culturali) è quello di realizzare strumenti comuni in Europa per affrontare il problema del sostegno al cinema. Una convergenza europea si rende necessaria soprattutto per quegli Stati, come l’Italia ad esempio, il cui la produzione cinematografica è resa debole dal sistema politico e culturale nel quale opera. Ciò che manca non sono le idee e la creatività, né tanto meno il coraggio dei produttori a finanziare opere di registi giovani e ancora poco conosciuti. L’anello mancante e pur necessario al decollo dell’industria culturale cinematografica europea sembrerebbe proprio il sostegno economico e distributivo statale. Ma non soltanto. Le televisioni potrebbero fare la parte da leone riservando grandi percentuali di denaro alla produzione cinematografica.

Proprio di questo sembra preoccupata la Francia che si è sempre servita della normativa secondo la quale le tv devono investire nel cinema. “La Francia – ha affermato Xavier Merlin - adotta ormai da 52 anni un sistema misto di finanziamento, sostanzialmente invariato nel corso del tempo, che ha funzionato grazie soprattutto al sostegno di Canal Plus. La televisione francese ha infatti coperto, annualmente, fino a 150mln di euro, i costi di produzione e di distribuzione cinematografica nella stessa Francia e all’estero”. I recenti problemi di Canal Plus preoccupano dunque non poco i produttori e il CNC che vantano comunque una concertazione permanente con il Ministero della Cultura francese (che negli altri stati non esiste o soltanto in maniera decisamente più debole) ritenendola fonte necessaria di dinamismo per il mantenimento “in buona salute” dell’industria cinematografica.
Per questi motivi sembra che il “modello francese” sia quello auspicabile per il resto delle cinematografie europee. La Spagna e il Belgio lo hanno adottato negli scorsi anni ottenendone risultati soddisfacenti. Resta l’Italia che mostrerebbe un quadro politico privo di stabilità e di consequenziale continuità in grado di garantire un efficace aiuto alla produzione cinematografica nazionale.

Di contro a un’esposizione dello stato delle cose, in alcuni casi non proprio positiva, da questo convegno/workshop di Viareggio è scaturita anche una forte volontà a un impegno comune nei confronti di un cinema inteso come industria di divulgazione culturale delle singole nazionalità. E' per questo che, a sostegno di una necessità di confronto periodico e continuativo che costituisca stimolo, forza e occasione di crescita, Luciana Castellina ha dato appuntamento al prossimo anno sempre a Viareggio per continuare a parlare, inventare, creare, discutere di creatività e produzione ogni volta puntando l’obiettivo su una cinematografia in particolare, per poter vedere sempre più buon cinema targato Europa.

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