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FILM / RECENSIONI

Hotel Rwanda

di 

- Voleva proteggere la propria famiglia e finì per salvare 1268 vite a rischio della propria. La storia, autentica, dello Schindler ruandese Paul Rusesabagina

"Quando il mondo ha chiuso gli occhi, lui ha aperto le braccia". Presentato in selezione ufficiale all'ultimo Festival di Berlino, Hotel Rwanda racconta la straordinaria e autentica avventura di Paul Rusesabagina, un ruandese Hutu sposato con una Tutsi che, nel voler proteggere la propria famiglia, finisce per salvare 1268 vite a rischio della propria.
Direttore dell'hotel Mille Collines di Kigali, Paul crede nell'umanità e nella giustizia. Quando cominciano i massacri, il suo ottimismo gli impedisce di vedere l'orrore. Nonostante le suppliche della moglie Tatiana e degli amici, decide di rimanere in Ruanda. Ma quando il genocidio invade le strade, per proteggere la famiglia Paul va all'hotel Mille Collines appartenente alla Sabena, confidando nell'aiuto che il Belgio e il mondo intero potranno portare. La sua bontà naturale, il suo grande cuore e immenso coraggio lo spingono ad alloggiare centinaia di famiglie rifugiatesi presso l'albergo mentre le milizie Hutu moltiplicano gli attacchi. E quando si rende conto che il mondo intero ha scelto di chiudere gli occhi e di abbandonare il Ruanda, Paul raddoppia il suo coraggio e affronta da solo la lotta per la sopravvivenza. E' la storia vera di un eroe nazionale quella raccontata in Hotel Rwanda, una storia che scuote le coscienze del mondo occidentale.

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Autore delle sceneggiature de In nome del padre e The Boxer, Terry George è noto per il suo impegno. Per descrivere la vicenda ha incontrato il vero Paul e altri sopravvissuti al massacro. Trascendendo dall'aspetto documentaristico che poteva portare ad una interpretazione straziante quanto autentica, il regista irlandese ci cala in una fiction cinematografia magistralmente controllata. Adottando il punto di vista di un uomo e della sua famiglia, Hotel Rwanda posa uno sguardo profondamente umano sugli avvenimenti, dai primi segnali sino al genocidio. Lontano dal cedere ad immagini terrificanti gratuite, Terry George crea un'opera fatta di sottili particolari. L'emozione nasce da questi istanti portati con precisione dentro una scrittura solidamente costruita. Il film sviluppa con saggezza le esperienza vissute da tutto un popolo di fronte alla volontà di ignorare del mondo esterno.
Con un'immagine sorprendente in cui convergono orrore e poesia, tenerezza e tragedia, la narrazione raggiunge un'ampiezza considerevole, sostenuta da un cast intelligente. Don Cheadle entra meravigliosamente nei panni del protagonista, mostrando una forza eccezionale nel suo sguardo, in ognuno dei suoi gesti, nel tono stesso della voce. Al suo fianco Sophie Okonedo – già apparsa in Dirty Pretty Things di Stephen Frears - da il suo misurato contributo alla tensione narrativa. Appaiono anche alcune star come Nick Nolte e Joaquin Phoenix, che non offuscano la forza del racconto.

I sopralluoghi per la sceneggiatura sono stati effettuati in Ruanda ma le riprese sono poi state effettuate in Sudafrica per ragioni pratiche produttive ma anche di sicurezza. Rifiutato dagli studios hollywoodiani che non leggono una sceneggiatura se non in termini di risultati al box office, Hotel Rwanda è prodotto da Kigali Films (Regno Unito), Inside Tack (Regno Unito), Mikado Film (Italia), Miracle Pictures / Seamus e l'Industrial Development Corporation of South Africa (Sudafrica).

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