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BRIFF 2022

Recensione: Jacky Caillou

di 

- Lucas Delangle realizza un'ispirata opera prima nella vena di un nuovo cinema francese neo-rurale al confine tra naturalismo e fantastico

Recensione: Jacky Caillou
Thomas Parigi e Lou Lampros in Jacky Caillou

Proiettato questa settimana al Brussels International Film Festival nell’ambito della Settimana della Critica, dopo aver avuto la sua prima mondiale nella selezione ACID del recente Festival di Cannes, Jacky Caillou [+leggi anche:
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scheda film
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, il primo lungometraggio del regista francese Lucas Delangle, già assistente di Claire Simon, offre un viaggio nel cuore delle Alpi, navigando tra naturalismo e fantasia, e offrendo una nuova giovinezza al più formidabile antagonista dei racconti rurali tradizionali: il lupo.

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"Ho una pecora che è depressa, non si muove di più". Siamo sulle Alpi, in vetta, in un paese popolato da volti rugosi e da giovani un po' oziosi. Jacky cammina attraverso la foresta, le stradine del villaggio, i ripidi sentieri con uno strano registratore. Cattura i suoni del suo mondo, per integrarli nella musica che compone nel segreto della sua stanza. Jacky vive con sua nonna, Gisèle, la magnetica guaritrice del villaggio, dalla morte dei suoi genitori in un incidente d'auto a cui lui stesso è sopravvissuto. Gisèle si prende cura delle anime e dei corpi del villaggio, umani e animali allo stesso modo. La sua pratica s’iscrive in una fede assoluta nella forza della natura. Non c'è bisogno di effetti speciali per rappresentare la sua arte. Le basta apporre le sue mani per fare del bene. Non è magia, ma una profonda fiducia nella simbiosi tra i corpi e l’universo. "Non inseguire i miracoli", consiglia al nipote, al quale si impegna a trasmettere la sua pratica.

Ma quando Gisèle muore, Jacky, inebriato dalle capacità che anche lui sembra pronto a sviluppare, si trova di fronte a un caso molto speciale, che metterà alla prova i limiti della sua convinzione. Una giovane ragazza arriva al villaggio, sofferente di una strana malattia, una macchia impossibile da diagnosticare, che a poco a poco sembra possederla. Allo stesso tempo, le mandrie del villaggio sono oggetto di attacchi sempre più sanguinosi e frequenti. La storia vira quindi verso un fantasy che richiama la leggenda del lupo.

Lucas Delangle tenta una simbiosi tra due tipi di narrazioni. Iniziando il film come una cronaca di villaggio, sotto gli auspici di un cinema naturalista, si sposta gradualmente verso un'atmosfera più fantastica, senza effetti a sostegno del soprannaturale, suggerendo piuttosto la possibilità di un'altra realtà se si è davvero disposti a crederci, una sorta di multiverso rurale, intravisto da alcuni, dove aleggia la minaccia dei licantropi tormentati dai loro impulsi. Jacky Caillou gioca con l'autenticità dei suoi personaggi (soprattutto i vecchi e le donne del villaggio) e dei suoi paesaggi, spesso mozzafiato, per ancorare meglio il soprannaturale in una realtà quasi tangibile, che rende reale l'irreale. Nei panni di Jacky, il giovane Thomas Parigi, al suo primo ruolo da protagonista, è un meraviglioso intermediario tra due mondi, mentre Lou Lampros incarna con una naturalezza sconcertante i licantropi dilaniati dal loro desiderio.

Jacky Caillou è prodotto da Les Films du Clan (Francia), in coproduzione con Micro Climat Studio (Francia). Le vendite internazionali sono affidate a Best Friend Forever; Arizona Distribution distribuirà il film in Francia il 19 ottobre prossimo.

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(Tradotto dal francese)

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