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CANNES 2022

Cannes annuncia i 18 aspiranti alla Palma d’Oro

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- L'ottima line-up è composta da 14 registi che sono già stati in gara e cinque nuovi arrivati; 12 titoli europei si contenderanno il premio più importante a Cannes

Cannes annuncia i 18 aspiranti alla Palma d’Oro
Crimes of the Future di David Cronenberg

Una pandemia, una guerra nell'Europa orientale, un intervallo molto teso tra due turni di elezioni presidenziali in Francia, i cinema che lottano per riconquistare il volume di spettatori di qualche anno fa, le ricche piattaforme di streaming che affogano la gran parte delle opere cinematografiche in un vortice gigantesco e ipnotizzante: il ritorno sulla Croisette del Festival di Cannes nelle sue consuete date, per la prima volta dal 2019, è sia una benedizione per i cinefili, sia un evento molto importante per la visibilità degli attuali maestri della settima arte mondiale e i loro giovani “padawan”.

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La suspense era dunque alle stelle oggi a Parigi, dove il delegato generale Thierry Frémaux ha svelato buona parte (una cinquantina di titoli) della Selezione ufficiale del 75° Festival di Cannes (dal 17 al 28 maggio), anche se alcuni candidati sono ancora in ballottaggio per i posti rimanenti. E le carte messe in tavola sono di primissima scelta, poiché la competizione riunisce tante vecchie glorie già premiate in passato con il meglio della nuova generazione, per comporre un cartellone davvero entusiasmante (anche se qualcuno lamenterà come al solito l'assenza dell’uno o dell’altro, per vari motivi – strategia di lancio, tempi troppo ravvicinati, scelte artistiche dei selezionatori di Cannes, voci infondate, ecc.).

L'ottimo programma di Cannes 2022 comprende attualmente 18 lungometraggi in concorso. Tra questi brillano in particolare cinque ex vincitori: i belgi Luc e Jean-Pierre Dardenne (Palma d'Oro nel 1999 e 2005, premio per la regia nel 2019, Grand Prix nel 2011 e premio per la sceneggiatura nel 2008 - 9a partecipazione in concorso), il rumeno Cristian Mungiu (Palma d'Oro nel 2007, premio per la miglior sceneggiatura nel 2012 e per la regia nel 2016 - 4a partecipazione), lo svedese Ruben Östlund (Palma d'Oro nel 2017 - 2a partecipazione) e il giapponese Hirokazu Kore-eda (Palma d'Oro nel 2018 e premio della giuria nel 2013 - 6a partecipazione).

Vi si aggiungono sei contendenti di altissimo livello che già conoscono la sezione più prestigiosa di Cannes: il canadese David Cronenberg (premio speciale della giuria nel 1996 - 6a partecipazione), l'americano James Gray (5a partecipazione), il sudcoreano Park Chan-Wook (Grand Prix nel 2004 e premio della giuria nel 2009 - 4a partecipazione), il francese Arnaud Desplechin (7a partecipazione), il veterano polacco Jerzy Skolimowski (premio per la sceneggiatura nel 1982 e Grand Prix della giuria nel 1978 - 6a partecipazione) e il russo Kirill Srebrennikov (3a partecipazione), la cui opposizione al regime di Putin è ben nota.

Tre cineasti faranno la loro seconda apparizione in concorso, tra cui due grandi figure della settima arte mondiale a quasi trent'anni dalla loro prima incursione: la francese Claire Denis (con un film in lingua inglese per la sua 2a partecipazione dopo il 1988) e l'italiano Mario Martone (che ritorna per la prima volta dal 1995). Seconda partecipazione anche per la franco-italiana Valeria Bruni Tedeschi.

Completano la vetrina degli aspiranti alla Palma cinque nuovi arrivati molto interessanti: l'americana Kelly Reichardt, il belga Lukas Dhont (Caméra d'Or nel 2018 con Girl [+leggi anche:
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), il danese di origine iraniana Ali Abbasi (premio Un Certain Regard 2018 con Border [+leggi anche:
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intervista: Ali Abbasi
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), lo svedese di origine egiziana Tarik Saleh (vincitore al Festival di Sundance nel 2017 con The Nile Hilton Incident [+leggi anche:
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intervista: Tarik Saleh
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) e l'iraniano Saeed Roustayi (con il suo nuovo film dopo La Loi de Téhéran, presentato a Venezia Orizzonti nel 2019).

Sul piano geo-cinematografico, l'Europa domina ampiamente la line-up del concorso 2022 con 12 titoli in lizza per la Palma d'Oro: tre francesi (Desplechin, Denis, Bruni Tedeschi), due svedesi (Östlund e Saleh), un danese (Abassi), due belgi (Dhont, i Dardennes), un italiano (Martone), un rumeno (Mungiu) e un polacco (Skolimowski), a cui va aggiunto un russo (Serebrennikov).

L'Asia punta su tre film (Kore-eda, Park Chan-Wook, Roustayi) così come l'America del Nord (Reichardt, Cronenberg e Gray). Gli altri continenti sono per ora assenti nella vetrina dei film in lizza per le Palme. Va anche notato che per il secondo anno consecutivo nessun lungometraggio dell'America Latina è stato selezionato. Infine, per il momento, sono in gara solo tre registe, ma c'è da scommettere che questo numero aumenterà con i pochi titoli che verranno aggiunti la prossima settimana, quando verrà svelata anche la composizione ancora misteriosa della giuria.

La Selezione ufficiale rinnova l'esperienza iniziata lo scorso anno con il programma Cannes Première, con opere di Marco Bellocchio, Rachid Bouchareb, Panos Koutras e Olivier Assayas (alcuni episodi della sua serie Irma Vep [+leggi anche:
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).

Fuori concorso spiccano Elvis di Baz Luhrmann, Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski, Three Thousand Years of Longing dell’australiano George Miller, Novembre [+leggi anche:
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del suo connazionale Nicolas Bedos. Saranno della partita anche i 15 film (per il momento) di Un Certain Regard (tra cui sette opere prime e otto film di registe - leggi la news), mentre tra le Proiezioni speciali e di Mezzanotte figurano, tra gli altri, un documentario dell'ucraino Sergei Loznitsa, uno dell’americano Ethan Coen su Jerry Lee Lewis, e ancora Fumer fait tousser [+leggi anche:
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 del premio Oscar Michel Hazanavicius.

I titoli annunciati:

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(Tradotto dal francese)

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