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BERLINALE 2022 Concorso

Recensione: Incroci sentimentali

di 

- BERLINALE 2022: Claire Denis e Juliette Binoche si ritrovano in questo racconto disordinato che riflette le oscillazioni del cuore

Recensione: Incroci sentimentali
Vincent Lindon e Juliette Binoche in Incroci sentimentali

Claire Denis sarà anche una poetessa del cinema, ma ciò non significa che sia molto romantica. Chiunque abbia visto il suo capolavoro di vampiri Trouble Every Day saprà che nei suoi film non rappresenta l'amore in modo stereotipato. Le relazioni sono disordinate, spesso leggermente abusive e sempre snervanti. I personaggi non sanno davvero cosa vogliono dal loro partner, quindi di solito questo porta solo a distruzione, miseria e dolore.

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La regista serve un piatto simile con Incroci sentimentali [+leggi anche:
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, che è in concorso al Festival di Berlino e riunisce Denis con Juliette Binoche, che ha già recitato in L’amore secondo Isabelle [+leggi anche:
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del 2017, il film della regista francese che più si è avvicinato negli ultimi anni auna versione ottimista del romanticismo. Già allora era facile perdere il conto del numero di relazioni che il personaggio di Binoche aveva dovuto avere nella sua ricerca della sua anima gemella.

In Incroci sentimentali, Binoche corteggia ancora una volta la telecamera interpretando una donna in subbuglio per amore. La sorpresa è che Denis offre sullo schermo una versione idealizzata dell'amore per un breve momento all'inizio del film. Può farlo, se vuole, ma non per un film intero. Il personaggio di Binoche, Sara, è in vacanza con il suo compagno di lunga data Jean (il Vincent Lindon di Titane [+leggi anche:
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), e i due oziano sulla spiaggia, si accarezzano e nuotano in un mare screziato dal sole.Naturalmente, è solo la quiete prima della tempesta.

Non appena la coppia torna a Parigi, le complicazioni diventano evidenti e vorremmo che tornassero su quella spiaggia. Jean non vede mai suo figlio, che ora vive con sua nonna, la madre di Jean. La mamma del ragazzo, l'ex compagna di Jean, non c’è più. Sara conosce Jean da molto tempo e si è unita a lui perché era un uomo che tornava a casa dalla moglie mentre il suo partner dell’epoca, François (Grégoire Colin), preferiva tornarsene nel suo appartamento vuoto, piuttosto che passare la notte con lei. Al che Sara si è chiesta: "Perché rimango con quello che se ne va, piuttosto che con quello che torna a casa dalla sua donna?", e così si ritrova con una certa idea di Jean. Nel corso degli anni la realtà si rivela diversa e quando si imbatte in François affiorano vecchie rivalità, gelosie e intimità.

Ma anche se il triangolo amoroso è una pietra miliare del cinema francese (vedi Jules e Jim), questo è uno dei lavori più deboli di Denis. Ci sono molte idee in gioco e non tutte sembrano adatte a questo film. Sara lavora come giornalista radiofonica e intervista persone sull'esplosione di Beirut, su politiche e teorie razziali, ma le conversazioni sembrano fuori luogo. Sono idee che la regista ha esplorato in modo molto più approfondito in altri film sul trattamento degli africani e degli arabi, e che qui sono solo accennate. Ha l'effetto opposto a ciò che intende Denis, e fa sembrare questi grandi temi banali e usa e getta.

Inoltre, la storia è raccontata in uno stile irregolare, il montaggio disordinato riflette la natura confusa dello stato d'animo di Sara, ma significa anche che il film stesso è dispersivo. Nel suo insieme, è difficile provare empatia per uno qualsiasi dei personaggi, o preoccuparsi dell’uomo con cui Sara finirà o se Jean si riconcilierà con suo figlio, nella sottotrama che li riguarda. Come con l'amore, non puoi vincere sempre.

Incroci sentimentali è prodotto dalla francese Curiosa Films ed è venduto nel mondo da Wild Bunch International.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 12/02/2022: Berlinale 2022 - Avec amour et acharnement

35 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Claire Denis, Juliette Binoche, Vincent Lindon
© 2022 Fabrizio de Gennaro & Dario Caruso for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it, dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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