email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Belgio / Francia / Stati Uniti

Recensione: Hopper e il tempio perduto

di 

- Ben Stassen e Benjamin Mousquet offrono un film d'avventura per famiglie energico e divertente, sul tema universale dell'accettazione di sé, un'ode all'incrocio fra culture diverse e all'amicizia

Recensione: Hopper e il tempio perduto

Hopper venera suo padre Arthur, un famoso coniglio avventuriero, sovrano del regno di Plumebarbe (lett. Barbapiuma). Solo che Arthur è il padre adottivo di Hopper, e l'ossessione di quest'ultimo per l'avventura ha sicuramente un po' a che fare con il desiderio di dimostrare di essere il degno figlio di suo padre, anche se non ne porta i geni. Soprattutto perché Hopper è certamente un po' un coniglio, ma è anche un po' un pollo. Dovrà quindi superare molti ostacoli per capire che la sua differenza è una forza su cui può contare.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il regista, produttore e fondatore degli studi belgi nWave Ben Stassen, qui associato a Benjamin Mousquet, dimostra con Hopper e il tempio perduto [+leggi anche:
intervista: Ben Stassen e Benjamin Mou…
scheda film
]
(che Belga distribuirà domani nelle sale in Belgio) che il suo know-how nel campo dei film d'animazione è ormai consolidato. Precursore del 3D, ha saputo sviluppare il suo lavoro, che a volte potrebbe soffrire di una certa tendenza all'ostentazione tecnologica, verso un cinema che pone al centro delle sue preoccupazioni la volontà di offrire un intrattenimento familiare di qualità, al di fuori dei grandi studi di Hollywood. Con questo film, l'ultimo per il regista-produttore, che ha appena venduto lo studio, il 3D passa in secondo piano, a favore della complicità dei tre piccoli eroi, e della ricchezza e finezza delle scenografie.

Particolarmente memorabili sono le due scene di grande coraggio in cui Hopper si trova di fronte a un muro di ostacoli grezzi e contorti, interamente animati e articolati, una vera prodezza tecnica. Idem, restano in mente le numerose scene di folla, in particolare l'esercito di maialini marshmallow (una specie di cubetti di maiale che si impilano per ostacolare l'avanzata degli eroi, come in un grande Tetris), ma anche il grosso Criceto cattivo, in realtà composto da una miriade di piccoli criceti fluorescenti. L'animazione, di grande fluidità, dona una vera personalità a questi personaggi, per quanto anonimi e tutti uguali.

La storia (il protagonista fa della sua differenza un punto di forza per salvare la sua comunità) è tutt'altro che originale, i personaggi (il ragazzo insicuro, la guerriera ribelle, il miglior amico codardo ma irresistibilmente divertente) ricoprono abilmente i ruoli a loro destinati, ma senza davvero sorprendere; gli omaggi sono più o meno efficaci (quelli a Indiana Jones e ai film di cavalieri sono alquanto abusati, ma troviamo anche quelli a Zootopia e Sing molto alla moda, e persino a Wonder Woman per il percorso della combattente che ricorda quello delle Amazzoni), comunque il tutto è servito a un ritmo svelto e con un'attenzione alle scenografie e alle scene d'azione che è impossibile non tuffarsi nell'avventura con tutte le scarpe.

Hopper e il tempio perduto è prodotto da nWave Pictures (Belgio) e Octopolis (Francia). Il film è coprodotto negli Stati Uniti dalla Sony Pictures International Productions. Le vendite internazionali sono gestite da Octopolis. Sony Pictures Entertainment France distribuirà il film in Francia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy