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BLACK NIGHTS 2021 Rebels with a Cause

Recensione: Snowing Darkness

di 

- Il regista rumeno Gabriel Achim torna con un film misterioso sul dolore e sul significato, con protagonista l'affascinante Bogdan Dumitrache

Recensione: Snowing Darkness

L'attore rumeno Bogdan Dumitrache, visto l'anno scorso in Spiral [+leggi anche:
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, ha il tipo di presenza che può riportare con i piedi per terra anche i film più surreali. In Snowing Darkness [+leggi anche:
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, l'ultimo lavoro di Gabriel Achim, presentato nella sezione Rebels with a Cause del Black Nights Film Festival di Tallinn, è lui l'elemento vitale che rende un film a volte frustrante e opaco degno di essere visto.

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Dumitrache interpreta Teo, un uomo che vediamo minacciare di buttarsi da un ponte. Viene fermato e distratto da un uomo benintenzionato ma un po' spavaldo, che essenzialmente pronuncia un monologo assurdo, saltando da un aneddoto all'altro senza che noi - o Teo - riusciamo a capire nulla. È una scena mistificante ma comunque molto suggestiva, grazie soprattutto all'efficace ripresa del direttore della fotografia Adrian Iurchevici e al montaggio di Nicolae Claudiu Trif, sempre attenti alle sfumature di sentimento delle interpretazioni del cast.

In effetti, Snowing Darkness ha più senso se si comprende che la sua struttura sembra essere dettata più dai mutevoli stati d'animo e pensieri di Teo che dalla consueta causalità narrativa. Il film salta continuamente da una scena all'altra, apparentemente non collegate, fino a quando non cominciano a emergere piccole analogie tra di esse. Si arriva così a capire che alcune possono essere reali, mentre altre sono fantasie di Teo, ispirate a quella realtà. Vediamo Teo ad un appuntamento con una bella donna (Anca Androne) in un bar, ma la conversazione viene dirottata da uno sconosciuto distinto e arrogante; vediamo Teo visitare un appartamento dove, capiamo, qualcuno si è da poco buttato dalla finestra; vediamo Teo e la donna, ora sua moglie, insieme alla loro figlia, con la testa rasata, apparentemente malata. In ogni scena, il dialogo è strano, per nulla realistico, al punto da farci dubitare della realtà di ciò che stiamo vedendo.

Per questo motivo, le scene successive che mostrano Teo sul palcoscenico, insieme ad alcuni degli stessi attori incontrati nelle sequenze precedenti, sono allo stesso tempo chiarificatrici e infittiscono ulteriormente il mistero. Lo spettacolo riecheggia i momenti dei fuori scena e capisce che Teo è un regista teatrale che sta preparando un'opera sulla tragedia che ha vissuto. Questo nuovo elemento innesca nel film un'altra tangente, un altro treno di pensieri, questa volta sulla responsabilità di un drammaturgo oggi, sotto forma di una discussione tra Teo e una delle sue attrici. Snowing Darkness è un film chiaramente inghiottito dal dolore, incentrato su un uomo che cerca di dare un senso alla sua esperienza, ma anche al mondo stesso e a come tutto si incastra, attraverso un'esplorazione verbosa e sconfinata. Ma il suo ritmo incalzante, quasi febbrile, e l'audacia formale e strutturale senza alcuna paura non lasciano al pubblico una via d'accesso sufficiente per coinvolgerlo davvero nei suoi intricati meccanismi.

Snowing Darkness è prodotto da Mandragora.

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(Tradotto dall'inglese)

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