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FILM / RECENSIONI Francia / Belgio / Germania

Recensione: Eiffel

di 

- Con un ottimo Romain Duris, Martin Bourboulon raccoglie la sfida di un film appassionante e spettacolare sulla costruzione della Torre Eiffel, appesantito da un filone romantico molto più banale

Recensione: Eiffel
Romain Duris in Eiffel

È un po' il "golden boy" del cinema mainstream francese di oggi. Dopo la commedia Papa ou maman [+leggi anche:
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(2,8 milioni di spettatori in Francia nel 2015) e il suo sequel Papa ou maman 2 [+leggi anche:
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(1,36 milioni di spettatori a fine 2016), il regista Martin Bourboulon supera con successo la prova del cinema ad alto budget, ricostruzione storica ed effetti speciali, con Eiffel [+leggi anche:
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che Pathé lancia oggi nelle sale francesi, film con un budget di oltre 23 milioni di euro a cui il regista farà seguire il dittico Les Trois Mousquetaires (D'Artagnan et Milady), in fase di riprese per la bella cifra di 60 M€ e nel cui cast ritrova (leggi la news) il bravissimo protagonista di Eiffel: Romain Duris.

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Somme da capogiro che ovviamente alzano la posta in gioco e che ricordano, a chi per caso lo abbia dimenticato, che la settima arte suggella l'alleanza tra artigianato e industria (soprattutto nel sofisticato sistema di vasi comunicanti del finanziamento francese alla produzione) e che non è affatto alla portata del primo regista arrivato dominare tali ambizioni e firmare film che mirino (e soddisfino) l'intero spettro dei potenziali spettatori. Grandissime aspirazioni che combinano visione e know-how e che sono anche, in un riflesso perfetto, la forza trainante della traiettoria di Gustave Eiffel, "il mago del ferro", il famoso costruttore dell'omonima Torre.

"Costruiremo un sogno", "una torre di 300 metri, interamente in metallo, nel cuore di Parigi e tutti potranno godersela". È il settembre del 1886 e l'obelisco di Washington, inaugurato l'anno prima, ha lasciato il segno, con i suoi 169 metri di altezza, nel piccolo mondo dei creatori di grandi monumenti internazionali. In vista dell'Esposizione Universale prevista a Parigi nel 1889, il governo francese voleva qualcosa di spettacolare e ricercato, e l'ingegnere Gustave Eiffel (Romain Duris) raccolse la sfida. Nella versione romanzata del film, lo fa per i begli occhi di Adrienne (Emma Mackey), una donna ormai sposata che ritrova per caso e con la quale condivise una passione finita malissimo 26 anni prima a Bordeaux, quando Eiffel fece il suo debutto costruendo un ponte ferroviario.

Senza mancare del tutto di merito, questo motore romantico che accompagna in flashback buona parte del film non è il suo punto di forza, sembra anzi un corteo narrativo forzato utile a scortare quello che si impone come il cuore appassionante della storia: la costruzione della Torre Eiffel. Ostacoli e soluzioni tecniche (vicinanza alla Senna, fango, ancoraggio e stabilità da garantire nonostante la leggerezza dell'edificio, camere d'aria compressa, parafulmini, resistenza al vento, sabbia e martinetti, piani e officina, incastro delle travi a tre centimetri, cantiere con oltre 300 lavoratori con la spada di Damocle degli scioperi, ecc.), battaglia finanziaria e mediatica ("guarda troppo in alto. Non sarà redditizio", protesta dei residenti al grido di "una verruca su Parigi " o "il lampione della vergogna") e corsa contro il tempo per scalare il cielo e finire in tempo per l'Esposizione Universale: il film ripercorre con grande dettaglio, ritmo e credibilità la lotta di "un uomo con un'idea più grande di lui" . Un'odissea parigina con una solida messa in scena e l’integrazione di effetti speciali vivacizzata da un eccellente interprete principale (con un piccolo lato Dorian Gray dovendo incarnare i due poli del racconto, fra i quali intercorrono 29 anni). La scommessa è dunque vinta per un film popolare che non nasconde i suoi obiettivi e che mantiene le sue promesse.

Prodotto da VVZ Production e da Pathé Films, Eiffel è coprodotto da M6 Films, i belgi di Scope Pictures e i tedeschi di Constantin Film. Il lungometraggio è già stato venduto da Pathé International quasi in tutto il mondo.

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(Tradotto dal francese)

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