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MILLENNIUM DOCS AGAINST GRAVITY 2021

Recensione: Escape to the Silver Globe

di 

- Kuba Mikurda fa una dichiarazione d'amore al cinema, in cui rievoca l'atmosfera in cui si realizzavano film nella Polonia degli anni '70

Recensione: Escape to the Silver Globe

Kuba Mikurda, critico e regista, ha una missione artistica molto chiara: far luce sui registi polacchi più rinomati all’estero che in patria. Il suo precedente documentario era intitolato Love Express. The Disappearance of Walerian Borowczyk ed era incentrato sull'omonimo regista d'avanguardia, mentre in Escape to the Silver Globe [+leggi anche:
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scheda film
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 – che ha vinto 3 premi al 18° Millennium Docs Against Gravity (leggi la news) – rivolge la sua macchina da presa al compianto Andrzej Żuławski e alla sua opera magna On a Silver Globe.

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Il documentario di Mikurda è una versione cerebrale e a tratti romantica di una "visione" che non ha mai preso pienamente vita, di un regista la cui vita intensa è stata sia una benedizione che un peso. Infine, si tratta della storia di un capolavoro incompiuto, ma su questo il pubblico deve fidarsi del regista: è impossibile dire se On a Silver Globe sarebbe stato effettivamente un grande film, degno di tutti gli sforzi e i grandi sacrifici profusi dalla sua troupe. La sua produzione è stata interrotta nel 1977 durante le riprese, i set sono stati smantellati e le bobine fermate. Solo per una fortunata coincidenza, il materiale è stato ritrovato qualche anno dopo e il regista ha potuto terminare il film. Ha poi inserito ulteriori immagini contemporanee e, con una voce fuori campo, ha spiegato quali scene mancavano.

On a Silver Globe doveva essere un visionario film di fantascienza ed è stato girato quando un certo George Lucas era già impegnato in Star Wars. Żuławski ha adattato la Trilogia della Luna, una serie di romanzi fantasy scritti nel primo decennio del XX secolo, e doveva essere il film più rivoluzionario del suo tempo. Mikurda presenta un'atmosfera di lavoro ispirata, intervistando i principali membri del cast e della troupe e aggiungendo filmati originali tratti da On a Silver Globe di Żuławski, così come da altri suoi film, tra cui L'important c'est d'aimer con Romy Schneider. Inoltre, il figlio di Żuławski, Xawery, anch’egli regista, parla del lavoro e della vita del padre, mentre l'aura politica e sociale del cinema nella Polonia degli anni '70 è delineata da artisti del calibro di Krzysztof Zanussi e Janusz Zaorski. Nel complesso, Mikurda presenta una visione molto romantica di un regista la cui voce è stata messa a tacere dai politici polacchi comunisti e i cui film erano molto personali, anche se la storia che raccontavano sembrava esserne lontana – come la storia di astronauti alla ricerca di un nuovo mondo in On a Silver Globe. Escape evoca i fantasmi di quel particolare film incompiuto, ma anche un tema che ha attraversato l'arte polacca negli ultimi due secoli: il motivo del nobile fallimento, la concezione romantica dell'artista soffocato da un potente occupante o invasore. Tuttavia, ciò che rimane allo spettatore non è tanto una storia dell'amato regista Żuławski, quanto piuttosto le parole della sua prima moglie e attrice Małgorzata Braunek, citate nel film di Mikurda. La Braunek ha chiesto il divorzio poco prima di Silver Globe e qui afferma che l’arte sia stata una delle ragioni della sua separazione da Żuławski. Per lui l’arte era tutto, mentre per lei era soltanto una parte della vita.

Escape to the Silver Globe è stato prodotto da Daria Maślona e Stanisław Zaborowski attraverso Silver Frame, oltre a TVP, WFDiF, DI Factory, MX35 e il Krakow Festival Office. Against Gravity è il distributore polacco, mentre CAT&Docs detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Rachele Manna)

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