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VENEZIA 2021 Orizzonti

Recensione: Once Upon a Time in Calcutta

di 

- VENEZIA 2021: Una poesia cinematografica sulla Calcutta contemporanea, dal prodigio indiano della regia Aditya Vikram Sengupta

Recensione: Once Upon a Time in Calcutta

Al Festival del Cinema di Venezia siamo stati accolti con la prima di Once Upon a Time in Calcutta [+leggi anche:
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scheda film
]
, il secondo film del regista indiano Aditya Vikram Sengupta a questo festival nella sezione Orizzonti, dopo quello che lo rivelato nel 2014, Labour of Love. Come per quel pluripremiato lavoro, Sengupta continua a trarre ispirazione da In the Mood for Love di Wong Kar-Wai, ma mentre il suo debutto ha evitato dialoghi di qualsiasi tipo, questo nuovo film ha un grande cast d'ensemble che si incrocia e interagisce in un elaborato arabesco narrativo. Nonostante l'inferenza del titolo, questa non è una fiaba: evoca i due film di Sergio Leone con nomi simili, e ne è all’altezza, e trova la strada verso una tragedia e una perdita molto simili.

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Con un'inquietante dissolvenza in entrata, in caratteri sans-serif bianchi a lettere minuscole, apprendiamo all'inizio del film che è stato "ispirato da eventi reali". Sebbene non vi sia alcun suggerimento su quali eventi particolari siano stati, e il pubblico che non ha familiarità con la storia recente della capitale del Bengala occidentale potrebbe essere ulteriormente perplesso, possiamo tuttavia immaginare come questo film sia stato motivato da una sorta di rabbia da parte di Sengupta, con Kolkata, altra grande città afflitta da una cattiva gestione dello sviluppo urbano, che accelera la crescente polarizzazione sociale. Prendendo in prestito un'osservazione del critico americano Jonathan Rosenbaum sui film di Claire Denis: guardando come Sengupta ha ideato i personaggi del film, potremmo concludere che ama le "persone", ma non ama o talvolta guarda di traverso l'umanità. Questo dà inoltre a Once Upon a Time in Calcutta la parvenza di un romanzo del 19° secolo, in quanto questo parvenza permea anche la cultura letteraria più seria dell'India (rispetto al suo cinema popolare).

Ela (Sreelekha Mitra) è il nostro personaggio principale: conduttrice di mezza età di un programma televisivo orientato alla spiritualità, ha perso recentemente il figlio che ha avuto con Shishir (Satrajit Sarkar), che lavora al portafoglio di investimenti della holding che gestisce anche il suo programma televisivo. I suoi effettivi compiti di lavoro riguardano lo smantellamento della surreale statua di un dinosauro, per far posto a un grande ponte - un presunto simbolo della pluralità sociale nella città divisa. Intorno a questa coppia primaria ci sono l'estetista di Ela Pinky (Reetika Nondini Shimu) e il suo ragazzo Raja (Shayak Roy) che lavora come uno strano tipo di crowd-funder per il suddetto conglomerato, in cerca di donazioni dalla gente del posto che andranno a pagare il ponte e altre nuove costruzioni - quello che poi si rivelerà essere un sinistro schema Ponzi.

Ci sono numerosi coinvolgimenti romantici e un po' come una soap opera notturna alla Twin Peaks, ogni personaggio sembra avere una relazione segreta, o sta rivelando una passata storia barocca con l'altro. Ma quando questa trama inizia a sopraffare il film, riprende vita nel terzo atto, e comprendiamo il finale accusatorio nei confronti dei poteri menzogneri. Once Upon a Time in Calcutta - chiamato con l'antica grafia della città per la sua attrazione nostalgica (come ha osservato un critico indiano del film) - sembra parte di una generazione del nuovo cinema d'essai indiano, insieme al recente vincitore di Venezia Chaitanya Tamhane, che reintroduce la cinematografia nazionale nel circuito dei festival. Eppure c'è ancora la sensazione che questo piccolo movimento stia appiattendo la sua identità e le sue ossessioni, e i suoi capolavori siano di là da venire.

Once Upon a Time in Calcutta è una coproduzione tra India, Francia e Norvegia di For Films (casa di produzione di Aditya Vikram Sengupta), Wishberry Films, DUOfilm e Catherine Dussart Productions.

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(Tradotto dall'inglese)

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