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CANNES 2021 Quinzaine des Réalisateurs

Recensione: Ali & Ava - Storia di un incontro

di 

- CANNES 2021: Il film di Clio Barnard è un racconto romantico atipico ambientato a Bradford, pieno di canzoni e caratterizzato da una straordinaria performance di Adeel Akhtar

Recensione: Ali & Ava - Storia di un incontro
Claire Rushbrook e Adeel Akhtar in Ali & Ava - Storia di un incontro

Da Ken Loach a Gurinder Chadha, i registi britannici hanno creato un club molto ampio di film sulle storie d'amore interculturali tra un uomo asiatico e una donna britannica bianca. È un intero sottogenere del cinema britannico. Ci sono rari esempi in cui l'elemento di romanticismo interculturale non proviene da questo modello, come il classico My Beautiful Laundrette di Stephen Frears, ma complessivamente, ci vuole un film speciale come My Beautiful Laundrette per aggiungere qualcosa di nuovo a questo spazio, e per alcuni versi, il titolo della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, Ali & Ava - Storia di un incontro [+leggi anche:
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, poteva essere quel film, fino a quando non raggiunge un vicolo cieco e finisce con una trama problematica e una narrazione goffa.

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Il merito spetta alla regista britannica Clio Barnard (The Arbor [+leggi anche:
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, The Selfish Giant [+leggi anche:
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intervista: Clio Barnard
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) per il suo tentativo di trovare una nuova interpretazione per queste storie d'amore avendo una protagonista romantica sullo schermo. Non c'è mai stato un Romeo e Giulietta come Ali e Ava. Barnard lo fa semplicemente rendendo i suoi amanti più anziani, e con vite passate e problemi che non sanno come affrontare.

La star dello spettacolo è la splendida interpretazione di Adeel Akhtar nei panni di Ali. Rende simpatico e credibile il tassista di Bradford che suona la chitarra, nonostante tutte le sue debolezze e un'introduzione in cui riesce a calmare alcuni ragazzini scalmanati con una canzone. Sta attraversando un momento difficile, poiché il suo matrimonio è fallito, finendo per dover vivere in stanze separate da sua moglie (Ellora Torchia), la quale ha iniziato a frequentare altre persone. Ciò è un problema, visto che sta facendo del suo meglio per non far capire al mondo esterno cosa sta succedendo. Usa la vergogna e la preoccupazione che la sua famiglia religiosa proverà come motivo, ma in verità non è pronto a lasciare andare – nemmeno quando sboccia la storia d'amore con Ava (Claire Rushbrook).

Ava è un insegnante di sostegno anglo-irlandese, e madre di figli grandi da padri diversi. La sua situazione è tale che si sente come se non meritasse una possibilità di amore o felicità. Le cose cambiano quando si apre con Ali e parla dei suoi successi accademici e delle sue relazioni passate, formando un legame che non era riuscita a formare con qualcuno da tempo, mostrandogli empatia e comprensione per la sua situazione.

Tutto questo è affascinante, ma poi i cineasti decidono di forzare un po’ troppo la trama. Il fatto che la madre esca con un uomo di colore provoca costernazione a suo figlio Callum (Shaun Thomas), il quale ha una bandiera inglese sul muro della sua camera da letto, che inizialmente sembra un commento intelligente su come i bambini possono dimenticare le battaglie dei loro antenati, ma finisce per essere solo una prima indicazione che Callum è razzista. C'è una storia di un padre violento, stivali simbolici e segreti di famiglia che sembra esagerata, soprattutto dopo il modo delicato in cui si è sviluppato il romanzo centrale. Il conflitto che questo crea sembra semplicemente forzato.

Fino ad allora, Barnard mostra un vero stile nel rappresentare le persone e i luoghi di Bradford. Dimostra un senso di comunità che può creare problemi e trovare soluzioni. È tutto meravigliosamente girato e assemblato fino all'atto finale, dove diventa un po' scontato (un personaggio arriva proprio nel momento sbagliato per vedere qualcosa che non è quello che lei crede che sia) e pesante. Anche le molte sequenze di canzoni che all'inizio sono divertenti finiscono per irritare dal momento che il film inizia a stonare.

Ali & Ava - Storia di un incontro è una produzione britannica di BBC Films e Moonspun Films, presentata da BFI e Screen Yorkshire. Le vendite internazionali sono gestite da Altitude Film Entertainment.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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