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CANNES 2021 Cannes Première

Recensione: Stringimi forte

di 

- CANNES 2021: In un gesto artistico formalmente molto forte, Mathieu Amalric fonde temporalità e immaginazione in un'opera complessa e sofisticata

Recensione: Stringimi forte
Vicky Krieps e Arieh Worthalter in Stringimi forte

In una casa, all’alba, una donna getta un ultimo sguardo su suo marito e sui suoi due bambini addormentati, esita nel lasciare un messaggio sulla tavola della cucina, poi ci ripensa e mette invece in evidenza una scatola di cereali prima di uscire, entrare in macchina e partire. “Stai fuggendo o cosa?” le chiede una ragazza in una stazione di servizio appena fuori città. Forse… ma magari no… Mathieu Amalric ci fa immergere con Stringimi forte [+leggi anche:
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, presentato nella sezione Cannes Première del 74° Festival di Cannes, in un abisso di scontri, echi, sovrapposizioni, flashback, flashforward, prospettive e ricordi, in cui si sviluppa a poco a poco tutta un’altra storia. Un’opera che potrebbe essere definita come una sfida concettuale in cui sono state l’ipersensibilità del regista e la presenza come attrice principale della lussemburghese Vicky Krieps (la star di Il filo nascosto e di Bergman Island [+leggi anche:
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, fra gli altri) a infondere nel film tutta una gamma di emozioni molto personificate.

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Qui non si tratta di svelare i minimi particolari di questo libero adattamento realizzato dal regista della commedia Je reviens de loin di Claudine Galea, poiché l’intenzione del film nella sua interezza consiste proprio nel giocare al gatto e al topo con il segreto e l’inventiva, viaggiando in tutte le dimensioni temporali senza che esse siano impermeabili, creando circuiti e ponti, che conducono dalle montagne innevate al mare, dalle autostrade ai banconi dei bar dove la protagonista, confusa e sotto effetto dell’alcool, dà sfogo al suo malessere, poiché la sua vita è cambiata radicalmente, come se avesse dormito troppo a lungo e si fosse svegliata in primavera nei panni di una principessa.

Un ritratto di famiglia (con l’attore belga Arieh Worthalter), di amore (dall’incontro agli accadimenti possibili del futuro), della vita quotidiana, Stringimi forte si sviluppa su una storia dalla costruzione vertiginosa, su uno splendido montaggio di immagini (realizzato da François Gédigier) e su un lavoro molto creativo nell’utilizzo dei suoni. Ma al di là della performance artistica di altissimo livello della carismatica e commovente attrice principale che mette tutta se stessa in un ruolo difficile di “normalità” in piena turbolenza interiore, è soprattutto un film molto umano. E per gli appassionati di musica, in particolare gli amanti del pianoforte (soprattutto quelli di Martha Argerich), il film sarà una pura delizia.

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, Mathieu Amalric dà il massimo e realizza una pura opera d’arte, mostrando tutta l’ampiezza e la profondità della sua tavolozza cinematografica senza cercare di facilitarne l’accesso, ma al contrario portando avanti fino in fondo il caos emotivo. Complimenti all’artista!

Stringimi forte è stato prodotto da Les Films du Poisson e da Gaumont (che gestisce le vendite internazionali), e coprodotto da Arte France Cinéma.

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(Tradotto dal francese da Ilaria Croce)

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