email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2021 Quinzaine des Réalisateurs

Recensione: Retour à Reims (Fragments)

di 

- CANNES 2021: Vero artigiano degli archivi, Jean-Gabriel Périot analizza la storia intima e politica della classe operaia francese adattando un saggio di Didier Eribon

Recensione: Retour à Reims (Fragments)

Mettere a nudo le disuguaglianze sociali e la violenza dello sfruttamento risalendo ai ricordi e alla vita quotidiana della sua famiglia, al fine di mostrare gli sviluppi generali politici del mondo operaio, è questo il soggetto a cui il sociologo e filosofo Didier Eribon si è dedicato con il suo saggio autobiografico Retour à Reims. Pubblicata nel 2009, l’opera non poteva non attirare l’attenzione del documentarista politicamente impegnato Jean-Gabriel Périot (famoso per Une jeunesse allemande [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
e Nos défaites [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
), le cui opere si basano su immersioni nel passato dal punto di vista sociale e su riletture molto personali della Storia ufficiale per far luce e interrogarsi sul presente. Un approccio che il regista (e montatore eccezionale) sviluppa in Retour à Reims (Fragments) [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, presentato alla 53ma edizione della Quinzaine des Réalisateurs (nell’ambito del 74mo Festival di Cannes) esclusivamente attraverso immagini di archivio (reali o di finzione) scelte con grande responsabilità e abilmente disposte su un testo letto da Adèle Haenel.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Costruito in due movimenti, il film si sviluppa a partire dagli anni 1930 attorno alla figura della bisnonna di Eribon, ragazza madre all’età di 17 anni, cacciata da casa e che porterà i suoi quattro figli in un ospizio di carità quando partirà in Germania per il Servizio di Lavoro Obbligatorio (sarà anche rasata alla Liberazione per aver dormito con l’occupante). Appena dopo aver ottenuto la licenza elementare, la bisnonna dello scrittore cominciò a lavorare all’età di 14 anni come domestica, subendo le molestie sessuali da parte dei suoi datori di lavoro (sopportando in silenzio pena il licenziamento). Poiché “le leggi dell’endogamia sociale sono legate al proseguimento dell’attività scolastica”: i figli degli operai venivano rapidamente cacciati dalla scuola elementare per essere introdotti nel mondo del lavoro mentre quelli della borghesia proseguivano i loro studi al liceo. Anzi, i primi si autoeliminavano psicologicamente, contribuendo a rafforzare la chiusura delle frontiere sociali.

Questa separazione amplificata dall’emarginazione delle abitazioni (“caserme civili”), da un’estrema povertà operaia e dall’universo fisicamente inumano del lavoro a catena nelle fabbriche, era vissuta ancora più duramente dalle donne, costrette a ricorrere ad aborti clandestini e assoggettate ai loro uomini (una mentalità maschilista condivisa da tutta la società). Ma allora regnava comunque una solidarietà operaia, una comunità unita dai balli popolari e dal sostegno al Partito Comunista. Un sentimento di appartenenza che scomparirà (è il secondo movimento del film) verso la fine del XX secolo con l’introduzione della propaganda anti-immigrati del PC, l’ascesa al potere di un’estrema destra che intendeva cavalcare l’onda della difesa delle classi popolari e la nascita del concetto del patto sociale che polverizza gli individui e anestetizza la polarizzazione delle lotte.

Opera appassionante della memoria e film di pregio nel montaggio di archivi di illustrazione molto diversi (notiziari televisivi, documentari, fiction) sempre pertinenti, Retour à Reims (Fragments) è particolarmente riuscito nel suo primo movimento più intimo. Il secondo tempo (le ripercussioni politiche verso la situazione contemporanea) è anch’esso eccellente, ma stupirà di meno in termini di analisi, con il grande impegno del regista Jean-Gabriel Périot che non è più necessario dimostrare, il che gli fa onore.

Prodotto da Les Films de Pierre e coprodotto da Arte France e l’INA, Retour à Reims (Fragments) è venduto a livello internazionale da The Party Film Sales.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese da Ilaria Croce)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy