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FILM / RECENSIONI Germania

Recensione: The Case You

di 

- Alison Kuhn, anche attrice, denuncia con questo documentario le violenze sessuali subite insieme a cinque colleghe professioniste durante un casting

Recensione: The Case You

La 23ma edizione del Festival del cinema tedesco di Madrid si è inaugurata lo scorso mercoledì, 9 giugno, con l’anteprima spagnola di The Case You [+leggi anche:
trailer
intervista: Alison Kuhn
scheda film
]
, opera prima di Alison Kuhn (Saarbrücken, 1995), che è venuta a presentare il film al Palazzo della Stampa. Questo lungometraggio, che ha avuto la sua prima mondiale al festival IDFA 2020 ed è stato premiato quest'anno al Dok.Fest Munich e al Max Ophüls Preis, si unisce al gruppo di film e serie che ultimamente affrontano e denunciano gli abusi sessuali subiti sul posto di lavoro.

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I suoi 80 minuti si svolgono in uno spazio unico, con uno sfondo nero e pochi oggetti di scena, come poltrone vuote, una sedia dove siedono le cinque vittime (Isabelle Bertges, Gabriela Burkhardt, Aileen Lakatos, Lisa Marie Stoiber e Milena Straube) durante le interviste realizzate dalla regista, e le telecamere, i cavi e i fari di un set: le stesse riprese di questo documentario. È così che viene ricostruito il luogo (un teatro) dove si sono verificati gli eventi abominevoli che Kuhn rivela mentre il processo giudiziario che li deve giudicare non si è ancora concluso.

Sebbene il nome dell'abusatore non venga mai pronunciato, ci viene detto che il risultato di quelle selezioni di casting, alle quali si sono presentate (nel 2015) queste giovani attrici entusiaste, ha finito per diventare il contenuto di un film che doveva essere proiettato in una manifestazione cinematografica, fino a quando le vittime non hanno sporto querela e tutto si è fermato (fino ad ora).

Queste donne sono state coraggiose ad affrontare la persona che ha abusato del proprio potere e ha manipolato i loro desideri per lavorare su ciò che più gli interessava: The Case You ripercorre – mentre le protagoniste descrivono in dettaglio le umiliazioni ed esprimono rabbia, delusione, vergogna, furia, confusione e indignazione – le diverse fasi che hanno attraversato dopo un'esperienza così spiacevole e traumatica. Ma alla fine, dopo la loro partecipazione a questo documentario catartico, esponendo ciò che è accaduto e rivelandolo affinché non si ripeta, hanno raggiunto – tramite questa terapia di gruppo cinematografica – qualcosa di simile alla liberazione e alla pace.

L'obiettivo di Kuhn funge quindi da intimo testimone in queste ricostruzioni verbali, intervallate da momenti di performance, quando le attrici affrontano la stessa macchina da presa che consideravano loro mezzo espressivo, ma che, nel caso in esame, invece di essere amica o alleata, in alcuni momenti si è trasformata in un nemico, un mostro che affrontano e sfidano alla ricerca di quel rispetto universale che finisce una volta per tutte con l'abuso fisico e psicologico, non solo nel mondo professionale, ma in qualsiasi altro ambito vitale. E a cui si contribuisce, come sottolinea la cineasta, mantenendo un silenzio complice.

The Case You è una produzione della tedesca Filmuniversität Babelsberg Konrad Wolf, che ne gestisce anche le vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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