email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: Cruel Peter

di 

- Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia dirigono una riuscita fiaba gotica ambientata a Messina alla vigilia del devastante terremoto del 1908

Recensione: Cruel Peter
Aran Bevan in Cruel Peter

Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia hanno conosciuto un discreto successo internazionale con il loro primo film diretto insieme, Fairytale (2012, in Italia uscito solo in dvd), un horror ambientato in due epoche diverse e innestato nella storia, la cultura e il territorio italiano (in quel caso, a Latina, durante il fascismo e nel presente). Lo stesso schema si ripete nel loro secondo lungometraggio, Cruel Peter [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, una riuscita fiaba gotica che si svolge a Messina, in Sicilia, in due momenti distinti: quello immediatamente precedente il devastante terremoto del 1908 che rase al suolo la città, e al giorno d’oggi, quando le anime dannate rimaste sepolte sotto le macerie più di un secolo prima tornano per vendicarsi. Una in particolare: quella del “crudele Peter” del titolo, un “figlio del demonio” ben pettinato e ben vestito, e con una passione smodata per i coltellini.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Messina, 1908. Peter Hoffmann (Aran Bevan) è un ragazzino di 13 anni ricco, viziato e particolarmente sadico. Sevizia animali, sfregia bambine, umilia la servitù, ma gode dell’immunità concessagli dalla madre che lo iper protegge, in particolare da quando Peter ha perso il padre. Dopo che gli ha ammazzato l’amato cane, però, il figlio del giardiniere (Christian Roberto) decide di dare una lezione a Peter e lo rinchiude dentro una cassa, in un luogo nascosto, giusto il tempo di fargli prendere un bello spavento; ma il sopraggiungere del sisma, con i suoi effetti devastanti, renderà quel luogo inaccessibile per sempre.

Oltre un secolo più tardi, l’archeologo inglese Norman Nash (Henry Douthwaite) giunge a Messina per occuparsi del restauro del cimitero monumentale della città. Ad accompagnarlo, la figlia 13enne Liz (Zoe Nochi), orfana di madre e con un’inclinazione particolare per lo spiritismo. Ma il desiderio di quest’ultima di comunicare con la propria madre defunta finirà per metterla in contatto con ben altra madre, risvegliando altri fantasmi del passato in un crescendo di visioni, apparizioni demoniache, incubi notturni, mummie, esorcismi che, a un ritmo serratissimo, toglieranno il sonno e la pace a tutti, compresa l’assistente messinese di Norman (Katia Greco) e la sua vecchia zia (Aurora Quattrocchi), depositaria di tradizioni e superstizioni locali.

Immerso in uno scenario sontuoso, quello delle ville antiche di Messina – che per l’occasione si trasformano in un efficace set gotico – e tra le raffinate statue marmoree del cimitero, il mare e la foresta, Cruel Peter si rivela un film visivamente molto accattivante, e a ciò vanno aggiunti gli ottimi effetti speciali e visivi a cura di Leonardo Cruciano e Nicola Sganga di Makinarium (David di Donatello per Il racconto dei racconti). Ben interpretato e ben costruito (Bisceglia firma la sceneggiatura), è un film che tiene lo spettatore in uno stato di ansia e disagio costante, e se è proprio questo ciò che una pellicola horror deve fare, il bersaglio è più che centrato.

Cruel Peter è prodotto da Armosia, Taadaaa, Makinarium, Smart Brands con Rai Cinema e con il sostegno della Sicilia Film Commission nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei. Venduto dalla statunitense Voltage Pictures e già acquistato in oltre 60 paesi, tra cui Usa, Canada, Regno Unito, Cina e Russia, il film è disponibile in Italia dal 21 maggio in esclusiva su RaiPlay.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy