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VISIONS DU RÉEL 2021 Concorso nazionale

Recensione: Our Child

di 

- Marina Belobrovaja presenta il suo nuovo documentario, riflessione al contempo personale e universale sul concetto di genitorialità

Recensione: Our Child

Sette anni dopo Warm-Glow, documentario nel quale si insinua con il suo I Phone tra i visitatori di Chernobyl, la regista ucraina ma zurighese d’adozione Marina Belobrovaja affronta nuovamente di petto il reale grazie a Our Child [+leggi anche:
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(presentato nel Concorso nazionale a Visions du Réel), viaggio coraggioso e anticonvenzionale nei meandri della genitorialità. Cosa significa mettere al mondo un bambino.a.x in una società che sembra impermeabile al cambiamento per quanto riguarda il concetto di “famiglia”? Cosa significa crescere un.a.x figlio.a.x al di fuori della famiglia “tradizionale”? O ancora, qual è lo sguardo della società nei confronti delle persone che hanno coscientemente deciso di non avere figli? Marina Belobrovaja affronta queste questioni scomode con coraggio e sincerità mettendo a confronto le sue scelte personali con quelle di altre persone che hanno deciso di concepire al di fuori di un sistema eteronormativo patriarcale che non tollera la concorrenza.

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Sven vive a Dresda ed è stato concepito grazie ad un donatore di sperma anonimo. Cresciuto nell’ex RDT degli anni ottanta, in una famiglia eterosessuale, ha scoperto la verità solo più tardi. Sven decide di diventare a sua volta “donatore” per Cat e Dani, una coppia di amiche che gli propongono di aiutarle ad avere un bambino.a.x. Sandra non vuole diventare madre, la sua scelta è chiara e non intende essere influenzata né dalla società né dal suo compagno Anton che invece incarnerebbe volentieri il ruolo di padre. Rispettosi dei loro bisogni reciproci, Sandra e Anton riusciranno a creare un nucleo famigliare al di fuori della “norma”.

All’interno di questa fitta rete di famiglie atipiche, l’artista e cineasta Marina Belobrovaja cerca di farsi strada, di capire quale ruolo può e deve giocare per fare in modo che le mentalità cambino o per lo meno che la parola si liberi su di un tema ancora fortemente tabù. Nelly, sua figlia, è stata concepita grazie ad un donatore di sperma che ha già contribuito alla nascita di sessanta bambini.e.x (ma questo la regista lo scoprirà solo in un secondo momento). Malgrado il suo sostegno incondizionato, la famiglia della regista, basata a Tel-Aviv, cerca di far fronte a suo modo ad una situazione sicuramente inaspettata, ad una maternità che si svincola da un sistema patriarcale che accorda esclusivamente alla coppia eterosessuale il privilegio della genitorialità. Marina Belobrovaja impugna la telecamera come fosse un fucile, all’assalto di un mondo che sembra mettere costantemente in dubbio la sua scelta. Le persone che incontra diventano una sorta di specchio nel quale ritrovare una parte di sé stessa, degli alleati che hanno deciso come lei di sperimentare dei modelli alternativi di genitorialità. Con Our Child Marina Belobrovaja dà la parola a chi normalmente è messo in ombra, additato come “anormale” solo perché ha deciso di non rispettare le regole di una società che vede nella procreazione, concepita all’interno di una famiglia eteronormativa, lo scopo ultimo dell’esistenza umana. E se le cose non stessero realmente così? La strada sembra tracciata ma è ancora possibile scegliere delle vie alternative ed è questo che Our Child sembra suggerirci.

Our Child è prodotto GoldenEggProduction con la SRF Schweizer Radio und Fernsehen e venduto all’internazionale dalla società israeliana JMT Films.

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