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BERLINALE 2021 Forum

Recensione: Night Nursery

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- BERLINALE 2021: Il primo documentario di Moumouni Sanou è un lavoro vivace, anche se sottosviluppato, che esplora una casa per l'infanzia utilizzata dalle prostitute del Burkina Faso

Recensione: Night Nursery

Aggiungi la parola ‘notte’ al titolo, e al tuo film è garantita una scorciatoia verso la poesia: immediatamente il lavoro viene avvolto da un velo di mistero, ombra, minaccia. Ed è quello che succede nel lungometraggio di debutto di Moumouni Sanou, Night Nursery [+leggi anche:
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, che tratta di una casa per l’infanzia in Burkina Faso utilizzata come posto di scambio dalle prostitute locali. Puoi immaginare un innocuo cartello all’entrata, raffigurante tipo un pannolino o un ciuccio, tempestato di neon per farlo vedere meglio; ma non c’è ne un senso d’ironia ne disperazione, solo una pacata accettazione. Il film ha avuto la sua prima nella prestigiosa sezione Forum della Berlinale.

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Night Nursery offre anche una presentazione inusuale del credito del regista – questo film viene attribuito a Moumouni “Le Chat” Sanou. Spesso i registi sono appassionati di metafore per aiutare il pubblico a intuire la loro visione particolare sul soggetto, e la prospettiva di Sanou è sicuramente un po’ felina: giocosa, distraente, piena di angoli strani e fessure da cui possiamo osservare la nostra miseria. Il suo stile cinematografico non è ne troppo formale, ne pragmaticamente giornalistico; i suoi protagonisti principali sono sempre privilegiati nell’inquadratura, ripresi con un fuoco poco profondo che incarna i loro tanti primi piani, e fa sembrare il film come se fosse stato fatto su misura per loro. Non c’è nessuna distanza fredda e analitica qua. Ciò è contrapposto con i vicoli brulicanti e le fonti di luce inclinate di ‘the Black’, una strada in Bobo-Dioulasso, ripresa in uno stile verité irrequieto.

La sua attenzione è su tre prostitute principali che vivono un una casa a malapena arredata, senza mobili, appena fuori città. Sono Adam, Odile and Fatim – il figlio della prima è cresciuto, mentre Odile è una madre single di Moctar, e Fatim (che è appena maggiorenne) è madre di Djénéba. Sanou compressa il tempo: i giorni sono per relax, riflessione e solidarietà, mentre il lavoro inizia la sera. (Ci chiediamo – è ammesso riposarsi?) I bambini piccoli devono essere lasciati alla casa, sorvegliati da Mrs. Coda, la quale vive in una casa piccola ma ben illuminata, demarcata da una schiera di reti per le mosche.

L’arco narrativo principale del film è riservato a una donna assente, la quale ha lasciato il figlio da Mrs’ Coda promettendole falsamente che sarebbe tornata – un promemoria di come questo network solidale di donne passi il peso della cura. Nel frattempo, vengono raffigurate le presenti condizioni in cui le tre protagoniste principali vivono piuttosto che le loro motivazioni o la loro psicologia; ma questo non è un difetto, e la loro routine genera compassione e simpatia solo grazie alla nostra capacità di testimoniare. Sanou lascia che sia la nostra immaginazione a fare il lavoro, mentre i bambini ridacchiano, giocano e (stranamente tardi nella loro fase di crescita) vengono allattati da una balia, la quale è allo scuro della professione delle madri.

La grande sottotraccia qua riguarda le aspettative di genere nel Burkina Faso, un paese senza sbocco sul mare che ha subito disordini, ma ha un grande livello di sviluppo ed educazione. Le donne non sono solo confinante a concetti anacronistici come quello delle ‘sfere separate’: i matrimoni forzati in villaggi e aree urbane sono comuni, e ritrovarsi a dover lavorare con il sesso è il destino probabile delle donne che non si conformizzano. Night Nursery è basato sulla visione più illuminata del lavoro del sesso che abbiamo ora: una occupazione che merita autonomia e rispetto, ma con la doppia nozione del suo ruolo nella continua sottomissione delle donne.

È la prova che Sanou è in grado d’incarnare queste idee concentrandosi su tali questioni quotidiane, evitando ogni rabbia didattica. Il fatto che il film sia corto è comunque poco soddisfacente, e da l’impressione che sia una progetto scolastico, anche se ben fatto. Sanou ha sicuramente molto di più da dire.

Night Nursery è una co-produzione tra Burkina Faso, Francia e Germania, prodotto da Berni Goldblat di Les Film du Djabadjah, Faissol Gnonlonfin di VraiVrai Films e Meike Martens di Blinker Filmproduktion. Le vendite internazionali sono anch’esse gestite da Les Films du Djabadjah.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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