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IFFR 2021 Limelight

Recensione: Dead & Beautiful

di 

- Nel suo insolito film selezionato a Rotterdam, David Verbeek offre una versione di Crazy Rich Asians con le zanne

Recensione: Dead & Beautiful
Aviis Zhong, Gijs Blom, Philip Juan, Yen Tsao e Anna Marchenko in Dead & Beautiful

Dead & Beautiful [+leggi anche:
trailer
intervista: David Verbeek
scheda film
]
, diretto da David Verbeek e proiettato nella sezione Limelight dell'IFFR, è un’opera molto divertente. Per essere più precisi, è il tipo di divertimento patinato e facilmente digeribile che ultimamente offrono spesso i film originali Netflix. La sua presenza a Rotterdam è gradita, anche se lascia interdetti, considerando che Verbeek è un assiduo frequentatore del raduno. È facile immaginare quante critiche questo film riceverebbe dalla critica al di fuori del circuito dei festival. Il suo stile commerciale e i suoi protagonisti ricchi, attraenti e scherzosi sembrano quasi fuori luogo in mezzo ai film realistici e politicamente impegnati che si trovano al festival, e questo ancor prima che si manifestino le sue tendenze vampiresche. Ma cominciamo dall'inizio.

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Un gruppo di ricchi amici di Taiwan (composto da Gijs Blom, Aviis Zhong, Yen Tsao e Anechka Marchenko) fa del suo meglio per scrollarsi di dosso la noia esistenziale sfidandosi a vicenda in modi sempre più estremi. Quando è il tuo turno di "intrattenere" gli altri, ti conviene farlo bene. Questa dinamica è destinata ad andare fuori controllo, e lo fa con stile: da un finto funerale, si passa dritti a uno strano rituale "che doveva essere dolce", e che termina con uno svenimento collettivo e un cadavere, oltre a qualcosa di strano nelle loro bocche.

Si tratta di un concept ridicolo, ma è facilmente accettabile e non ci si mette molto ad apprezzarlo. È come se il cast di Bling Empire si fosse svegliato con le zanne, rifiutandosi di rinunciare al proprio stile di vita. Perché diavolo dovrebbero farlo? Di fronte a un pericolo imminente, c'è sempre un elicottero nelle vicinanze o una bella casa da frequentare, bicchiere di vino in mano. In effetti, i loro mezzi illimitati risultano particolarmente utili durante la grande rivelazione. Tutto sommato, c'è una sensazione di malinconia nelle loro buffonate. Non sorprende che, nonostante abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno e anche di più, nel profondo questo gruppo di privilegiati si sente solo e lotta per scoprire cosa vogliono veramente, oltre ai miliardi delle loro famiglie. Come Kathryn Merteuil o il cast di Gossip Girl, imparano sempre a proprie spese che gli accessori firmati non bastano per tener lontana la tristezza.

Tuttavia, questa oscurità interiore preannuncia un'opera più complessa di quanto Dead & Beautiful realmente sia, con un titolo apparentemente ispirato alla soap opera Beautiful, sulla famiglia Forrester (o forse è solo un'ipotesi ottimistica). Anche se alla fine riesce a sorprendere, Verbeek si serve di molti tropi familiari: c'è una terrificante vecchia signora, la cui unica funzione è quella di puntare il dito sinistramente, così come storie cruente sui popoli tribali che hanno ispirato lo stesso Bram Stoker. Ma il film funziona meglio quando Verbeek lascia che i suoi personaggi facciano quello che vogliono, come controllare la mente di una dipendente del 7-Eleven che non accetta un pagamento con carta per una gomma da masticare. Come è noto, da un grande potere derivano grandi responsabilità.

Dead & Beautiful è prodotto dalla società olandese Lemming Film e dalla taiwanese House on Fire International. Le vendite sono gestite da Indie Sales, mentre la distribuzione nei Paesi Bassi è assicurata da Periscoop Film.

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(Tradotto dall'inglese)

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