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BLACK NIGHTS 2020 Concorso Opere prime

Recensione: Karnawal

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- Nel suo primo lungometraggio, un film costruito principalmente sull'attesa, Juan Pablo Félix segue il ritmo e alcune complicate dinamiche familiari

Recensione: Karnawal
Martin Lopez Lacci in Karnawal

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di Juan Pablo Félix – una coproduzione tra Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Messico e Norvegia, proiettata nel concorso opere prime del Tallinn Black Nights – minaccia di essere un'altra storia di un giovane aspirante ballerino che cerca di sfuggire alle sue umili origini, questa volta nel nord dell'Argentina, vicino al confine boliviano, ed è una prospettiva terrificante. Ma mentre Cambra (Martin Lopez Lacci) sogna di diventare un ballerino professionista di Malambo, una danza che si basa sul ritmo, e deve prepararsi per una competizione, l'attenzione di Félix si concentra sulla sua strana famiglia, incluso un padre assente, non esattamente una brava persona, che è appena uscito di prigione per godersi alcuni giorni di intensa attività.

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È il tipo di persona che non cambierà mai e la madre di Cambra lo saluta urlando che, con lui, è "sempre la stessa storia". Ma Alfredo Castro, che sfoggia una criniera spettacolare e offre un altro ruolo interessante dopo Tengo miedo torero, dove interpretava un travestito soprannominato "la regina del quartiere", fa in modo che "El Corto" sia anche affascinante, capace di conquistare le persone con un cenno del capo e un sorriso. E questo nonostante sia anche irresponsabile e abbia sempre qualcosa in mente, preferibilmente di natura illegale.

È un film che ruota attorno all'attesa: per il prossimo carnevale, per la competizione di Cambra, che “El Corto” scateni l'inferno o deluda ancora tutti. È elegantemente girato, anche durante l’improvvisato viaggio on the road della famiglia, ma ha un finale ridicolo, con un'improvvisa deviazione verso il thriller, come se qualcuno all'improvviso si ricordasse che c'erano delle armi a disposizione per minacciare la gente.

La performance monotona dell’esordiente Lopez Lacci, composta da sguardi arrabbiati, dopo un po’ stanca, ma il ragazzo sa comunque ballare: grazie alle sue scene di danza, Karnawal può viaggiare ben oltre il solito circuito indie, qualunque esso sia in tempi di COVID-19. Ciò non significa che sia compiacente con il pubblico, considerata la tendenza che hanno i personaggi a schiaffeggiare i bambini e il pericolo che si nasconde dietro l'angolo, per esempio quando si aspetta qualcuno alla disperata ricerca di un paio di stivali da ballo. Un lavoro irregolare, anche se il ballo finale di Cambra merita il punteggio più alto.

Scritto da Juan Pablo Félix, Karnawal è prodotto da Norsk Filmproduksjon, Bikini Films, Londra Films P&D, 3 Moinhos Produções Artísticas, Picardia Films e Phototaxia Pictures. Le vendite internazionali sono guidate da Beta Cinema.

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(Tradotto dall'inglese)

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