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ZINEBI 2020

Recensione: Dear Werner

di 

- Pablo Maqueda sperimenta in prima persona il viaggio che il suo ammirato Herzog compì nel 1975 e invita lo spettatore in questo percorso solitario ed evocativo, pieno di amore per il cinema

Recensione: Dear Werner

Werner Herzog aveva 33 anni quando partì da Monaco e andò a Parigi per fare visita alla sua amica e critica cinematografica Lotte Eisner, gravemente malata: sperava che lo sforzo di quel viaggio l'avrebbe sanata o che il suo ritardo nell'arrivo sarebbe servito a posticipare un epilogo terribile e indesiderato. Il madrileno Pablo Maqueda, a quella stessa età, ha seguito l'esempio del suo maestro cinematografico e, in assoluta solitudine, ha ripetuto quell'itinerario, ma quattro decenni e mezzo dopo. Il risultato audiovisivo, Dear Werner [+leggi anche:
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, prende il titolo dall’attacco di una lettera scritta al suo idolo ed è stato presentato alla 65ma edizione di Zinebi. Festival del documentario e cortometraggio di Bilbao, nella sezione Begiradak - Miradas desde Euskadi.

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legge alcuni brani del suo libro Sentieri nel ghiaccio, con la sua voce ruvida e riconoscibile, in questo documentario che trasuda passione per la settima arte da ogni sua inquadratura. Durante le riprese, Maqueda cammina da solo attraverso foreste, montagne e città, con pioggia, freddo e nebbia, ricostruendo quel viaggio e trasmettendo ciò che prova chi si avventura nel nuovo, nell'ignoto e, allo stesso tempo, desidera catturare l'intera esperienza con la videocamera per condividerla con lo spettatore.

Dear Werner diventa così un film pieno di cinema, fuori e dentro la sua trama. La settima arte lo ha ispirato, i riferimenti cinefili lo punteggiano e la voglia di intraprendere un'avventura cinematografica è fortemente contagiosa per il pubblico. Inoltre, la musica dell'argentino José Venditti scandisce momenti magici, come l'immersione dello spagnolo nelle grotte, con risonanze genuinamente herzogiane. Si tratta quindi di un'impresa itinerante, semplice, onesta ed emotiva, che è stata portata a termine principalmente da tre persone: Maqueda come montatore, regista, cameraman e sceneggiatore; la bilbaina Haizea G. Viana alla guida della produzione da Madrid; e il già citato compositore della colonna sonora.

Man mano che le riprese e il pellegrinaggio (fisico ed emotivo, ovviamente) avanzano, le voci di allievo e "insegnante" si alternano in un'ipnotica spedizione invernale, dove alcuni incontri – umani e animali – alleviano la solitudine, e lo scenario muta dal naturale all’urbano. Tutto questo in un lavoro maturo, calmo e stimolante di un giovane cineasta che sta preparando il suo primo grande progetto (La desconocida), che si è precedentemente misurato con il film sperimentale All the Women e che fa parte del team creativo dell'iniziativa multipiattaforma #Littlesecretfilm, per la quale ha realizzato i film Manic Pixie Dream Girl e #realmovie.

Dear Werner è una produzione indipendente di We Love Cinema e Llanero Films, che lo distribuisce e vende anche in tutto il mondo. Esce nelle sale spagnole venerdì 20 novembre e ha beneficiato della collaborazione di La Cinemateca Francesa e della Fondazione Werner Herzog.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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