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VENEZIA 2020 Orizzonti

Recensione: I predatori

di 

- VENEZIA 2020: Pietro Castellitto passa alla macchina da presa per una divertente commedia venata di umorismo nero che vede lo scontro tra due famiglie di estrazione sociale opposta

Recensione: I predatori
Giulia Petrini, Liliana Fiorelli e Pietro Castellitto in I predatori

Nonostante gli esempi di Michele Placido, Sergio Rubini, Valeria Golino e altri,  quando un attore passa alla regia lo spettatore è solitamente scettico e il critico cinematografico mette metaforicamente mano alla pistola. Per giunta, Pietro Castellitto - regista e interprete de I predatori [+leggi anche:
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intervista: Pietro Castellitto
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, alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti -  è figlio d’arte, dell’affermatissimo Sergio Castellitto, a sua volta attore e regista, e della ex attrice, scrittrice e sceneggiatrice Margaret Mazzantini.

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Dopo aver interpretato tre film diretti dal padre e altri tre titoli tra cui l’attesissimo Freaks Out [+leggi anche:
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intervista: Gabriele Mainetti
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di Gabriele Mainetti ancora in post-produzione, Pietro sarà protagonista di una serie Netflix sull’ex capitano della Roma Francesco Totti. Appena 28nne, ha voluto cimentarsi in questa commedia venata di umorismo nero. Il risultato lascia intravedere la possibilità di avere un nuovo cineasta nel panorama italiano.

Come in altre riuscite commedie, da Ferie d'agosto di Paolo Virzì a Come un gatto in tangenziale [+leggi anche:
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di Riccardo Milani, la gente di periferia incrocia casualmente i borghesi intellettuali di città per dar vita a situazioni tragicomiche. Ne I predatori da una parte abbiamo la famiglia Vismara, della provincia di Roma, che fa capo a Claudio (Giorgio Montanini, esilarante e caustico stand-up comedian) e Carlo (Claudio Camilli), gestori di un'armeria (come un protagonista di Ferie d'agosto), assoggettati al feroce zio Flavio (Antonio Gerardi), pregiudicato.  Sono dei fascisti puri, con tanto di tatuaggi con croce celtica, ritratti di Mussolini, canzoni di estrema destra, poligono di tiro con bandiere nere. Le loro mogli (Giulia Petrini, Liliana Fiorelli) sognano appartamenti di lusso in centro.

Dall’altra parte c’è Federico Pavone (lo stesso Pietro Castellitto) 25nne studente in filosofia ossessionato da Nietzsche e vessato dal suo professore universitario.  Occhi chiari e grande naso, Federico è impacciato, intelligente, bizzarro e con una vis polemica che ricorda il Nanni Moretti degli esordi. Il padre Pierpaolo (Massimo Popolizio) è un medico, la madre Ludovica (Manuela Mandracchia) una regista affermata che sta girando un film storico. Il suo motto è “Tutti hanno un piano finché non ricevono un pugno in faccia” (Mike Tyson). Su un mobile dell’appartamento, nella zona più chic della capitale con cameriere filippino in livrea, campeggiano 5 David di Donatello. C’è una certa dose di ironica autobiografia da parte del giovane regista cresciuto in un ambiente privilegiato.  Papà Pierpaolo, infine, è amante di Gaia (Anita Caprioli), moglie del suo amico e collega Bruno (Dario Cassini).  C’è anche un misterioso personaggio, il venditore di orologi (un cameo di Vinicio Marchioni), che compare all’inizio e alla fine.

I due mondi paralleli si incontrano quando l’anziana signora Ines (Marzia Ubaldi), capostipite dei Vismara, viene investita e Pierpaolo Pavone la soccorre. Segue una serie di sfortunati eventi, piuttosto grotteschi. Particolarmente riuscita la scena in cui la famiglia Pavone è seduta a cena con amici e parenti nella cugina. L’intenzione di Castellitto è di mostrare tutti come dei predatori in una giungla, ma il regista guarda con malcelata simpatia all’umanità seppellita in fondo al cuore di Claudio, nonostante addestri il figlio di 12 anni a sparare e venda al protagonista Federico una notevole quantità di esplosivo per 20mila euro. Il finale inverosimile strizza l’occhio a Favolacce [+leggi anche:
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intervista: Fabio e Damiano D'Innocenzo
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, ma siamo molto distanti dal piccolo capolavoro dei fratelli D'Innocenzo perché I predatori non si prende davvero sul serio.

Prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango con Rai Cinema, I predatori sarà distribuito in Italia da 01 il 22 ottobre, mentre le vendite internazionali sono curate da Fandango Sales.

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