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VENEZIA 2020 Fuori concorso

Recensione: La verità su La dolce vita

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- VENEZIA 2020: Il lungometraggio di debutto di Giuseppe Pedersoli rivela alcuni interessanti retroscena sulla produzione del capolavoro felliniano

Recensione: La verità su La dolce vita
Luigi Petrucci in La verità su La dolce vita

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intervista: Giuseppe Pedersoli
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è uno dei titoli presentati fuori concorso durante la Mostra di Venezia di quest'anno. Giuseppe Pedersoli ha una lunga carriera di produttore alle spalle (Ci vediamo domani [+leggi anche:
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, The Good War) e questo è il suo lungometraggio di debutto. Partendo da una ricca documentazione cartacea inedita ed esclusiva, Pedersoli racconta la tormentata lavorazione del celebre capolavoro felliniano e i rapporti burrascosi tra Peppino Amato (nonno del regista e produttore del film), Angelo Rizzoli (l'altro produttore della pellicola) e il maestro riminese.

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Il focus dell'intera vicenda non è su Federico Fellini, sul cui lavoro registico sono state scritte infinite pagine di storia del cinema, ma su Peppino Amato e sulla figura del produttore, uno dei pochi ad aver creduto pienamente, anche se con riserve, nel progetto sin dalla prima lettura della sceneggiatura. Amato è interpretato dal brillante attore napoletano Luigi Petrucci (apparso l'anno scorso nella commedia Cetto c'è senzadubbiamente [+leggi anche:
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), il quale risulta molto credibile nei panni del cineasta sia per il suo ritratto di uomo innamorato della sua professione e della settima arte, sia per una buona somiglianza fisica. In ambienti scarni ed essenziali – una piccola sala di proiezione, un ufficio, una camera da letto e pochissimi ambienti esterni – Petrucci rievoca i momenti salienti della produzione de La dolce vita, le sue gioie e, soprattutto, i suoi dolori. L'intera impresa, infatti, causerà ingenti danni economici e diversi problemi di salute al produttore napoletano. In generale si tratta di una buona soluzione, che riesce a dare in qualche modo dinamicità ad un film per ovvi motivi verboso in quanto narrato attraverso lettere, telegrammi ed altri documenti.

Ad accompagnare l'attore ci sono due voci, offerte dai doppiatori Luca Dal Fabbro e Ambrogio Colombo, i quali interpretano liberamente Federico Fellini e Angelo Rizzoli. Si tratta di una buona (ed astuta) scelta, capace di evitare performance caricaturali o comunque stonate. Le voci sono appena abbozzate, specialmente quella di Fellini, ancora oggi molto riconoscibile.

I retroscena svelati sono in larga parte interessanti e senz'altro inediti – tra questi, curiosamente, figura la benedizione di Padre Pio prima di avviare il progetto. Il valore informativo del docufilm sicuramente prevale sull'estetica del prodotto, comunque essenziale e funzionale. A parte le sequenze girate con Petrucci ed alcune interviste filmate in tempi recenti, gran parte del lavoro contiene materiale d'archivio. Gli interventi includono testimonianze di Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Bernardo Bertolucci, Giovanna Ralli, Vittorio De Sica e Dino De Laurentiis, tra gli altri. Si tratta di un titolo sicuramente da raccomandare a tutti i cinefili amanti del maestro, desiderosi di riscoprire ancora oggi, dopo sessant'anni dal suo rilascio, qualcosa di nuovo su uno dei film italiani più conosciuti nel mondo.

La verità su La dolce vita è stato prodotto da Gaia Gorrini per Arietta Cinematografica, in associazione con Istituto Luce-Cinecittà e con Chianti Banca Credito Cooperativo. La distribuzione nazionale è affidata all'Istituto Luce-Cinecittà, quella internazionale ad Intramovies.

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