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VENEZIA 2020 Venice Production Bridge

Final Cut in Venice consegna i premi della sua ottava edizione

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- VENEZIA 2020: L'iniziativa mira a sostenere film in post-produzione dall'Africa e dai paesi arabi; due dei titoli vincitori sono stati coprodotti con Francia e Belgio

Final Cut in Venice consegna i premi della sua ottava edizione
Il regista di The Sea Ahead Ely Dagher ritira il suo premio in collegamento video (© La Biennale di Venezia/foto ASAC/Matteo Losurdo)

Final Cut in Venice ha annunciato i vincitori della sua ottava edizione. L'iniziativa ha lo scopo di sostenere film in post-produzione provenienti dall'Africa e dai Paesi arabi (Iraq, Giordania, Libano, Palestina e Siria). Due di questi titoli sono anche coprodotti con Francia e Belgio.

Il Premio al Miglior Film in Post-produzione (un premio in denaro di 5.000 euro, assegnato dalla Biennale di Venezia) è andato a The Sea Ahead [+leggi anche:
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di Ely Dagher, realizzato da società francesi, libanesi, belghe, qatariane e statunitensi, e prodotto da Arnaud Dommerc. La giuria, composta da Marie-Pierre Macia (MPM Film), Antonio Medici (BIM Distribuzione) e Michel Zana (Sophie Dulac Distribution), ha deciso di premiare il progetto di Dagher “per la forza della sua proposta cinematografica e per il suo sguardo originale alle domande esistenziali della nuova generazione nel suo Paese oggi”, e hanno riconosciuto il regista “come un talento emergente. [...] Considerando che il film è ancora in fase di montaggio, la giuria spera che il regista trovi la lunghezza giusta e necessaria”, hanno aggiunto.

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Nel frattempo, la "giuria dei sostenitori" ha deciso di sostenere The Sea Ahead e altri due progetti: Soula di Salah Issaad (una coproduzione franco-algerina) e The Blue Inmates di Zeina Daccache (una produzione libanese).

Soula riceverà 15.000 euro per la color correction da Laser Film; fino a 15.000 euro per il missaggio del suono da Mactari Mixing Auditorium; fino a 10.000 dollari per marketing, pubblicità e distribuzione nel mondo arabo da MAD Solutions; fino a 10.000 euro per il color-grading, la produzione di un master DCP e di file iTunes, Google o Netflix e i sottotitoli in francese o inglese da Titra Film; l'acquisizione dei diritti di trasmissione non commerciale e non esclusiva per sette anni per un valore tra i 4.000 e i 6.000 euro dalla Cinémathèque Afrique dell'Institut Français; 2.500 euro ciascuno dall'Amiens International Film Festival e dal Fribourg International Film Festival per i costi di produzione di un DCP; e una borsa di studio promozionale di 2.500 euro offerta da Eye on Films.

Inoltre, a The Blue Inmates sono stati offerti 5.000 dollari dall'El Gouna Film Festival e 5.000 euro dall'Organisation Internationale de la Francophonie.

Infine, ad The Sea Ahead sono stati offerti fino a 7.500 euro per la produzione del master DCP e dei sottotitoli in italiano o inglese da Sub-Ti Ltd, e fino a 7.500 euro per rendere il contenuto del film accessibile a un pubblico con disabilità sensoriali, insieme a 5.000 euro per l'acquisto dei diritti di trasmissione per 2 anni da Rai Cinema.

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(Tradotto dall'inglese da Ernesto Leotta)

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