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VENEZIA 2020 Giornate degli Autori

Recensione: Conference

di 

- VENEZIA 2020: Il nuovo film del regista e sceneggiatore russo Ivan I. Tverdovskiy è originale e inquietante, forse il suo più complesso e controverso fino ad oggi

Recensione: Conference

Lo sceneggiatore-regista russo Ivan I. Tverdovskiy supera se stesso con il suo nuovo film, Conference [+leggi anche:
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, presentato in anteprima mondiale nella sezione Giornate degli Autori della Mostra del cinema di Venezia. Dopo essersi fatto un nome con film originali e intensi su individui speciali che cercano di adattarsi alla società, come Corrections Class [+leggi anche:
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, tutti proiettati a Karlovy Vary, la nuova uscita del regista è di gran lunga la più complessa e controversa fino ad oggi. Lascerà molti spettatori in dubbio riguardo al punto di vista di Tverdovskiy e all'etica della straordinaria e tormentata protagonista del film, ma una cosa è certa: li scuoterà emotivamente.

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La protagonista in questione è Natasha (Natalya Pavlenko, sempre più impressionante ad ogni nuovo ruolo), una suora che arriva a Mosca il giorno del 17° anniversario dell'attentato al Teatro Dubrovka, in cui morirono almeno 170 ostaggi e un numero mai ufficialmente confermato di terroristi ceceni, per organizzare una serata commemorativa. Armata di denaro e della benedizione del suo sacerdote, e sostenuta ciecamente dalla sorella Vera (Natalya Potapova), affitta il teatro per una notte prima di andare a trovare sua figlia Galya (Kseniya Zueva).

Natasha ha invitato i sopravvissuti e le loro famiglie, e poche decine di persone si riuniscono nella sala da 800 posti. Indossando il suo abito nero, si mette di fronte alla platea e spiega di aver portato dei manichini gonfiabili che saranno utilizzati per sostituire le vittime, i terroristi e coloro che non ce l'hanno fatta quella notte. Ma mentre i partecipanti, sparsi per i posti a sedere della grande sala, iniziano a soffiare dentro le bambole bianche, nere e blu, Natasha diventa pian piano una presenza imponente. Guida spirituale, terapista, guida i sopravvissuti a rivisitare e a rivivere la tragedia. La fiducia di questa (anti)eroina aumenta proprio mentre la sua autocoscienza sembra vacillare, e Tverdovskiy sviluppa la sceneggiatura in modo che alla fine della serata i partecipanti saranno tornati al loro ruolo di ostaggi, e in modo più che metaforico.

Tverdovskiy si tiene alla larga dalle controversie politiche che circondano la tragedia (il servizio di sicurezza federale russo e l'agenzia di intelligence militare GRU hanno chiaramente avuto un ruolo decisivo in tutto il pasticcio). Invece, è la complessità del personaggio principale che guida la curiosità dello spettatore. Perché sua figlia la odia così tanto? Perché è scomparsa da così tanto tempo? Cosa vuole ottenere? Le risposte in parte risiedono nel tema dominante della paura, che il film affronta in vari modi e spesso inaspettati: dalle interazioni di Natasha con la sua famiglia (una breve scena con il nipote Egor è particolarmente stridente) alle reazioni isteriche di Galya, fino a una bellissima scena pittorica di una chiesa in cui un prete offre una visione biblica e giudicante di questa emozione come "il peccato più grande", e infine alla serata commemorativa con i partecipanti che rivivono i momenti più spaventosi della loro vita.

Insieme alla trama del film, all'intensità del tema e alla sua sorprendente protagonista, è il lavoro del direttore della fotografia Fedor Glazachev che rende Conference così impressionante, attraverso le sue tecniche vigorose e varie, che includono primi piani disorientanti, monumentali campi lunghi all'interno del teatro, punti di vista distorti e illuminazione spesso sorprendente in relazione alla dimensione religiosa del tema. Il sound design di Rustam Medov e Horret Kuus fornisce più di un semplice sfondo, rispecchiando la paura e amplificando la sensazione di una situazione di attacco o fuga.

Conference è una coproduzione tra l’estone Nafta Films, le russe Vega Film e Ark Pictures, l’italiana Revolver e la britannica REASON8 Films, che gestisce anche le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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