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FILM / RECENSIONI Italia / Austria

Recensione: Abbi fede

di 

- Remake della dark comedy danese Le mele di Adamo, la seconda prova registica di Giorgio Pasotti rivela una vena satirica nerissima. Da ieri in esclusiva su RaiPlay

Recensione: Abbi fede
Robert Palfrader, Claudio Amendola, Giorgio Pasotti, Gerti Drassl e Aram Kian in Abbi fede

Enfant prodige delle arti marziali al cinema, con un debutto a 18 anni nel 1994 nell'action comedy di Hong Kong Treasure Hunt, Giorgio Pasotti ha attraversato il cinema italiano con il suo viso da eterno bravo ragazzo e un guizzo di follia negli occhi, recitando per autori come Daniele Luchetti, Gabriele Muccino, Mario Monicelli, Paolo Sorrentino. Alla sua seconda prova da regista con Abbi fede [+leggi anche:
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, dopo il tiepido Io, Arlecchino [+leggi anche:
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del 2015, mostra una vena satirica nerissima che stupisce positivamente.

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"Basato" sul premiatissimo film del danese Anders Thomas Jensen Le mele di Adamo [+leggi anche:
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(2005), che sfoggiava due amatissime star come Ulrich Thomsen e Mads Mikkelsen (prima dell'esplosione della sua notorietà internazionale come cattivo avversario di James Bond), Abbi fede ne ricalca in realtà quasi ogni battuta e inquadratura. L'adattamento geografico e culturale in un'Italia del Nord (lo splendido Alto Adige) e l'interpretazione dei protagonisti (lo stesso Pasotti con Claudio Amendola, vivacemente affiancati da Robert Palfrader, Gerti Drassl, Aram Kian, Roberto Nobile, Giancarlo Martini, Lorenzo Renzi) è però perfetto, per cui si può definire Abbi fede il riuscito remake di un film pressoché perfetto. Grazie anche ai suoi temi universali: la lotta del bene contro il male, la fede e la redenzione, il tutto rivisitato in una chiave caustica.

Claudio Amendola reinventa lo sguardo ottusamente cattivo del neonazista Ulrich Thomsen, interpretando il neofascista di nome Adamo, con tanto di croce celtica sulla nuca e cranio rasato, assegnato dal giudice alla piccola comunità di recupero in mezzo alle valli, gestita in dall'imperturbabile sacerdote Ivan (Pasotti). Ospiti della comunità sono anche lo sciatore alcolizzato Gustav (Palfrader), la disadattata Sara (Drassi) e l’esilarante ex-terrorista Khalid (Kian), sboccato e violento, che quanto a determinatezza sorpassa a destra il violento fascista. Adamo si sistema nella sua stanzetta appendendo il ritratto di Benito Mussolini al posto del crocefisso e rimane stupito ogni volta che quella Bibbia lasciata sul suo comodino cadendo si apre proprio sul Libro di Giobbe. La surreale quanto incrollabile applicazione del messaggio evangelico "porgi l'altra guancia" da parte di Ivan, il suo insopportabile, ostentato ottimismo irritano talmente Adamo da portarlo a scavare nel passato del sacerdote e scoprire traumi spaventosi. Perché il giovane religioso nega la realtà, perché per lui non esistono morte, malattia, cattiveria? Stanco di sentirsi ripete che Dio perdona tutti e che le sue azioni sono dettate da Satana, Adamo farà di tutto per abbattere la fede incrollabile di Ivan  e preparare quello strüdel che si è prefissato di cucinare con le mele dell'albero che sorge davanti alla chiesetta della comunità. Ma le vie del Signore sono evidentemente misteriose e il gruppo di amici neofascisti di Adamo che sta arrivando è armato fino ai denti...

Il film è una coproduzione tra Italia e Austria di Cannizzo Produzioni, Greif Produktion, Sigma Film, Cineworld Roma, Dinamo Film e Rai Cinema, con il sostegno di IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund & Commission ed è disponibile da ieri in esclusiva su RaiPlay. In Austria è distribuito da Einhorn Film.

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