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FILM / RECENSIONI Italia / Portogallo

Recensione: Un figlio di nome Erasmus

di 

- La commedia on the road diretta da Alberto Ferrari è il primo titolo italiano a debuttare direttamente in streaming nel periodo di chiusura obbligata dei cinema per la pandemia di coronavirus

Recensione: Un figlio di nome Erasmus
Luca Bizzarri, Filipa Pinto, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis e Daniele Liotti in Un figlio di nome Erasmus

Doveva approdare nei cinema il 19 marzo, giorno della festa del papà, e invece è diventato il primo titolo italiano a debuttare direttamente in streaming saltando il passaggio nelle sale cinematografiche, chiuse da oltre un mese per l’epidemia di coronavirus. Dal 12 aprile, Un figlio di nome Erasmus [+leggi anche:
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di Alberto Ferrari (Tra due donne, La terza stella) si gioca così la sua partita sulle principali piattaforme di video on demand, dove sarà disponibile per quattro settimane. Prima produzione targata Eagle Pictures, con Vivi Film Portugal, questa commedia on the road con protagonisti Luca BizzarriPaolo KessisogluRicky MemphisDaniele Liotti e la giovane attrice portoghese Filipa Pinto (L’uomo che uccise Don Chisciotte [+leggi anche:
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), parte da Roma e attraversa il Portogallo sulle orme di quattro uomini che si scoprono improvvisamente padri, alla ricerca di un figlio frutto di un errore di gioventù.

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Proprio così: un figlio per quattro padri. Venti anni prima, gli amici Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo hanno amato la stessa donna, Amalia, durante il loro soggiorno Erasmus a Lisbona. Ora Amalia non c’è più e, invitati al suo funerale in Portogallo, i quattro uomini scoprono che un figlio è nato da una di queste relazioni, ma non si sa esattamente da quale. Così in attesa dei risultati del test del DNA, i protagonisti decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne. Accompagnati da una ragazza del posto (Pinto) che si offre di aiutarli, partono a bordo di un pittoresco furgone che trasporta sardine e risalgono il paese, da Lisbona a Figueira da Foz, passando per villaggi tradizionali, boschi e strapiombi sull’oceano. C’è anche tempo per una puntatina nostalgica al vecchio campus universitario dove i quattro trascorsero il loro periodo Erasmus e per una serata in discoteca ad alto tasso alcolico di cui, come in Una notte da leoni, la mattina dopo si potranno ammirare le assurde conseguenze.

Va da sé che il viaggio sarà occasione di introspezione e cambiamento per ciascuno di loro: per Jacopo (Kessisoglu), “il più intelligente di tutti”, che vent’anni prima era il fidanzato ufficiale di Amalia e oggi è un prete che non riesce ad accettare che sua sorella è lesbica; per Ascanio (Bizzarri), che dietro il suo look eccentrico e i suoi modi da eterno Peter Pan nasconde un doloroso segreto; per Pietro (Memphis), umile manager artistico di un trapper arrogante e privo di talento; e per Enrico (Liotti, al quale è affidata l’impostatissima voce narrante fuori campo), architetto con ambizioni politiche e promesso sposo della solita pazza isterica, ma che durante il viaggio rincontra una sua fascinosa ex professoressa (Carol Alt). Al di là delle varianti del caso, è tutto già visto e molto prevedibile, compresi quelli che dovrebbero essere i colpi di scena, per una commedia che sembra procedere per tappe obbligate e che non va molto oltre il semplice assunto che un figlio ti possa cambiare la vita. Un film leggero che, in tempi di isolamento casalingo, può aiutare a evadere un po’ e a viaggiare idealmente nei bei scenari della costa portoghese, ma che – si teme – verrà ricordato più per le circostanze anomale della sua distribuzione che per una sua particolare qualità.

Distribuito da Eagle Pictures, Un figlio di nome Erasmus è disponibile sulle piattaforme Sky, TimVision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten, Huawei Video e Infinity.

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