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INDUSTRIA / MERCATO Italia

Anica chiede di non escludere dai benefici i film penalizzati dal Covid-19

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- Distributori, produttori ed esercenti hanno chiesto al Mibact una deroga al decreto sull'accesso ai contributi pubblici nel caso in cui un film non possa uscire nelle sale per l'emergenza

Anica chiede di non escludere dai benefici i film penalizzati dal Covid-19
Il presidente ANICA Francesco Rutelli

L’Anica, Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali, ha chiesto al ministero dei Beni culturali una deroga al Decreto Bonisoli, il cosiddetto "decreto esclusioni", per non penalizzare i film che non possono uscire in sala a causa della chiusura dovuta all'emergenza coronavirus. Per accedere ai benefici della Legge Franceschini - tax credit, contributi automatici e selettivi - è infatti necessario il requisito dell’uscita nella sale del film (leggi l'articolo). La richiesta da parte dell’industria si intende limitata al periodo di chiusura obbligatoria delle sale dovuta all’emergenza.

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La lettera indirizzata al ministro Dario Franceschini contiene in particolare la richiesta di una deroga parziale all’art. 2 del DM MiBACT n. 303 del 14 luglio 2017 e successive modifiche, che regola l’accesso alle agevolazioni per le pellicole italiane. La richiesta è stata firmata da Luigi Lonigro, presidente della sezione distributori ANICA; Francesca Cima, presidente della sezione produttori ANICA, e Mario Lorini, presidente di ANEC Associazione nazionale esercenti cinema.

Per Francesco Rutelli, Presidente ANICA, la richiesta firmata dai rappresentanti dell'industria audiovisiva "è stato il frutto di un confronto responsabile ed equilibrato, particolarmente apprezzabile in un momento così difficile per il Paese e, in particolare, per la filiera cinematografica e audiovisiva gravemente colpita dalle necessarie restrizioni a tutela della salute pubblica".

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