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BERLINALE 2020 Panorama

Recensione: Digger

di 

- BERLINALE 2020: Il primo lungometraggio del regista greco Georgis Grigorakis è la storia di un problematico rapporto padre-figlio in un contesto ambientale di attualità

Recensione: Digger
Argyris Pandazaras in Digger

Il primo film dello sceneggiatore e regista greco Georgis Grigorakis, Digger [+leggi anche:
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intervista: Georgis Grigorakis
scheda film
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, è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama della 70ma Berlinale e si è aggiudicato il Premio CICAE. Con al centro una relazione padre-figlio, è un film ben fatto con uno sfondo ambientale e sociale di attualità, ma in qualche modo insufficiente in termini di sviluppo del personaggio.

Nikitas (Vangelis Mourikis, convincente in questo ruolo da burbero) è un uomo solitario che vive in una casa di legno in una foresta su una collina nel nord della Grecia. È alle prese con una compagnia mineraria che ha preso il controllo della regione e sta distruggendo tutto ciò che incontra, compresi gli alberi intorno alla terra di Nikitas, dove coltiva noci, castagne e mele, e alleva polli che vende al mercato del villaggio vicino.

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Un giorno, suo figlio ventenne Johnny (Argyris Pandazaras, dal volto fresco e forte) arriva su una moto da cross per dire a suo padre che la mamma, la sua ex moglie Eleni, è morta e ha lasciato la sua metà della terra al ragazzo. La banca si è presa la loro casa e Johnny vuole la sua parte della terra di Nikitas per poterla riscattare. Ma Nikitas non intende allontanarsi dalla sua preziosa proprietà per suo figlio più di quanto non farebbe per la compagnia mineraria. Quindi Johnny rimane, e inizia così una relazione inquieta e conflittuale tra due uomini che non si vedono da vent’anni.

Nel frattempo, il villaggio è diviso tra coloro che hanno accolto con favore l'arrivo della compagnia mineraria e il lavoro ben pagato che ha creato, e quelli che cercano di proteggere ciò che resta dell'ambiente. Qui, Johnny si infatua della barista Mary (Sofia Kokkali), da cui imparerà alcuni oscuri segreti sul passato di suo padre, e scopre una strada sterrata accanto ai lavori di perforazione e di scavo dove può allenarsi con la sua bici a livello agonistico.

Presentato come un "western contemporaneo", Digger ha in effetti elementi assimilabili a questo genere, con il suo tema Davide contro Golia, ma, soprattutto, per il fatto che i personaggi principali sono uomini testardi, egocentrici, macho il cui ego e tutto ciò che considerano essenziale, come la proprietà, sono così drammaticamente gonfiati che minacciano di distruggere non solo se stessi, ma anche i loro cari. E in questo contesto, mentre il personaggio di Nikitas è disegnato in modo piuttosto chiaro e dettagliato, Johnny rimane una specie di bozza. Che cosa lo muove, a parte la terribile sensazione di essere stato abbandonato da bambino da suo padre?

Tecnicamente, Digger è uno dei film più riusciti nel recente cinema greco. La foresta autunnale è uno scenario altamente cinematografico con la fotografia widescreen dai colori intensi e ad alto contrasto di Giorgos Karvelas. Molte scene notturne nella casa di Nikitas, essenziali nell'arredamento ma piene di oggetti vecchi e inutili e di ricordi rimossi, sono illuminate solo dal bagliore rossastro del camino.

Le operazioni di scavo forniscono uno sfondo sonoro di esplosioni lontane e, visivamente, un contrasto sporco e secco con l'umidità della lussureggiante foresta. Sebbene la deforestazione sia senza dubbio una cosa negativa, c'è una certa poesia negli alberi che cadono, seguiti da una lenta pioggia di foglie colorate. E restando in tema di poesia, la colonna sonora di Michalis Moschoutis è altrettanto ricca, spaziando da toni drammatici e profondi a una chitarra elettrica fortemente distorta, che ricorda la partitura di Neil Young per Dead Man di Jim Jarmusch.

Digger è una coproduzione tra le compagnie greche Haos FilmFaliro House Productions e Blonde, la francese Le Bureau, la tedesca Match Factory Productions e FassB Filmproduktion, e la compagnia americana N-Coded Pictures. The Match Factory gestisce i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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