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BERLINALE 2020 Panorama

Recensione: Running on Empty

di 

- BERLINALE 2020: Nel suo documentario proiettato al Panorama, Lisa Weber ritrae i membri di una famiglia che non schioda dal proprio divano

Recensione: Running on Empty

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di Lisa Weber, mostrato nella sezione Panorama della 70ma Berlinale, sembra prendere in prestito il titolo dal film di Sidney Lumet del 1988, con River Phoenix, su una famiglia di fuggitivi perennemente in fuga. Deve essere ironico, visto che qui i protagonisti si muovono a malapena.

Per circa 80 minuti (e dopo averli seguiti per più di tre anni), Weber mostra una famiglia senza ambizioni di Vienna, che vive di welfare e la cui esistenza si sviluppa attorno a un divano. La madre adolescente, Claudia, che ora ha vent'anni; sua madre e suo fratello, che rimangono incollati alla poltrona, incapaci di distogliere lo sguardo dalla televisione o dal telefono cellulare. Il suo estremismo ha un'aria distopica, che ricorda Ready Player One, per il ritratto deprimente di una società che fugge dall'oscurità del suo ambiente attraverso la realtà virtuale. Ma Weber, che non sempre si preoccupa di nascondere la sua presenza, non ha dubbi: questo è il mondo in cui viviamo, e la famiglia che osserva non è l'unica in questa situazione.

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Onestamente, la visione è estenuante, dal momento che i personaggi passano la giornata a dormire poiché non hanno nulla da fare o dove andare. Ogni tanto parlano di politica e mettono in discussione, diciamo, il Natale dei musulmani, dal momento che "non vogliono il Natale", ma senza mai posare i loro telefoni. C'è un senso di rassegnazione in tutto il film che a volte rende difficile respirare, come se in quell’appartamento angusto non circolasse aria da molto tempo. E potrebbe essere proprio così, vista la densa nuvola di fumo di sigaretta che fluttua nell'aria. La semplice prospettiva di uscire, anche per festeggiare un compleanno in un ristorante, diventa un’impresa impossibile. E così con tutto il resto: la frase "non ti preoccupare, non ti assumeranno" accompagna la disincantata ricerca di lavoro sulle app online. Senza un diploma, non c'è stipendio, dice l'equazione, e senza l'energia di alzarsi la mattina, neanche.

Questa totale mancanza di sviluppo (emotivo) finisce per limitare gravemente il fascino dello stravagante film di Weber. Il più piccolo membro della famiglia si è già abituato a dormire davanti alla televisione, e la regista non sembra illudersi su ciò che il futuro potrà portare a questa gente, che sa ancora scattare una buona foto di famiglia, se è necessario, ma che ha già perso la speranza in quasi tutto, e da molto tempo. Eccetto l’ampollosa ballata "When You Believe" di Mariah Carey e Whitney Houston, scelta per accompagnare una realtà che non ha nulla a che vedere con i "miracoli che puoi ottenere, se ci credi", e che in realtà ti offre solo bastoncini di pesce. O spaghetti.

Running on Empty è prodotto da Rudi Takacs, di Takacs Film, e coprodotto da Ulrich Seidl, di Ulrich Seidl Filmproduktion.

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(Tradotto dall'inglese)

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