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IFFR 2020 Concorso Tiger

Recensione: Piedra sola

di 

- L'opera prima dell'argentino Alejandro Telémaco Tarraf è una fiction etnografica sull'odissea fisica e soprannaturale di un pastore andino devoto alla Pachamama

Recensione: Piedra sola

Il regista di cortometraggi argentino Alejandro Telémaco Tarraf ha presentato il suo primo lungometraggio Piedra sola [+leggi anche:
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al concorso Tiger della 49ma edizione del Festival di Rotterdam. A metà strada tra il documentario etnografico e la fiction più contemplativa che drammatica – scritta a quattro mani dal neo regista con Lucas Distefano –, Piedra sola riproduce miti, costumi religiosi e comportamenti quotidiani di una comunità rurale radicata in montagna a quattromila metri sul livello del mare, al confine tra l'Argentina settentrionale e la Bolivia.

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L'opera prima di Tarraf è un ritratto degno e onesto della visione del mondo delle Ande, con protagonisti i membri di una comunità rurale andina che interpretano se stessi. Questo film senza attori professionisti immagina la vita di uno dei pastori che vivono in quella regione. La trama di Piedra sola mette in scena l'odissea fisica e soprannaturale che Fidel (Ricardo Fidel Tolaba) intraprende per contrastare il puma che sta divorando i suoi lama. Il film di Tarraf diventa una successione di rituali, sacrifici e offerte che Fidel fa alla Pachamama per comunicare con lo spirito invisibile del puma; un'entità soprannaturale che per gli altri membri della comunità simboleggia la reincarnazione dei loro antenati. L'immersione atmosferica nel sound design di Leonardo Cauteruccio e l'uso persistente di obiettivi anamorfici nella fotografia di Alberto Balazs, che ricorda il lavoro del direttore della fotografia Alexis Zabe in Post Tenebras Lux [+leggi anche:
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di Carlos Reygadas, riescono a convertire tutto il film in una sorta di trance spirituale.

Piedra sola rivela la coesistenza tra mito e realtà nella visione del mondo andina, in contrapposizione alla semplice interpretazione occidentale dei fatti naturali. Il film nasconde anche infiniti episodi simbolici. Come il suo prologo visivamente spettacolare con un cavallo spaventato dalla tempesta che incombe all'orizzonte, o una delle scene finali in cui il protagonista trasporta un cadavere che deve essere cremato. Il misterioso e talvolta indecifrabile Piedra sola è un notevole esercizio etnografico che abbellisce e nobilita le credenze e i costumi andini.

Piedra sola è prodotto dalla società argentina Viento Cine e dalla britannica Balazstarraf. Il film è stato realizzato con il sostegno finanziario del Doha Film Institute, INCAA, Buenos Aires Talents, il Ministero degli Esteri argentino e Biennial of Young Artist di Buenos Aires.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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