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IFFR 2020 Voices

Recensione: Birds (Or How To Be One)

di 

- Il nuovo film del greco Babis Makridis è un saggio sull’impeto di libertà tratto dalla commedia Gli Uccelli di Aristofane

Recensione: Birds (Or How To Be One)

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(2012) e Pity [+leggi anche:
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(2018) Babis Makridis torna al International Rotterdam Film Festival, nella sezione Voices, con Birds (Or How To Be One), un film ispirato dalla commedia greca Gli Uccelli di Aristofane, sulla voglia e la paura di essere liberi. La storia narra di due uomini che si allontano dal resto degli esseri umani per trovare l’uomo-uccello Upupa e costruire una città in cui gli uccelli possano vivere in armonia, lontano dagli umani. Da qui parte Makridis per elaborare un'opera dal linguaggio sperimentale, che confonde filmati del casting, riprese di una produzione teatrale della stessa commedia (diretta da Nikos Karathanos) e interviste al limite dell’assurdo.

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La psicogeografia dei luoghi, da New York ad Atene, riflette l’impianto situazionista del film: un gruppo di attori (tra cui Christos Loulis, già protagonista di Adults in the Room [+leggi anche:
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di Costa-Gavras) si confronta con la macchina da presa tra elucubrazioni sul desiderio del volo e una serie di varie performance, canti liberatori, danze propiziatorie, comportamenti e versi animaleschi che sottolineano la metamorfosi in corso.

Quello che già da subito si presenta un film dalle ambizioni spropositate, uno dei mille confusi pot-pourri pseudo-sperimentali che popolano numerose sezioni dei festival europei, non riesce a trasformarsi in un quel che vorrebbe e dovrebbe essere: un film leggero, sia nel senso metafisico del termine che in quello metaforico, un manuale che spiega in nove passi come diventare un volatile. Makridis ci prova pure a essere divertente: nella scena iniziale ad esempio, dove alcune persone comuni vengono paragonate a degli uccelli, in una dubbia sessione di ornitologia, o mettendo gli attori ad urlare a squarciagola per le strade affollate di New York e di Atene, in una serie di happening il cui potenziale viene diminuito in fase di montaggio.

Non basta neanche l’ironico commento di uno dei protagonisti che rivedendo alcune scene del film stesso esclama, più o meno “ah ma allora e’ film postmoderno! Non ho mica l’istruzione per capire film del genere!”. Un clin d’oeil, anch’esso molto postmoderno, che vale come una confessione di quanto il film abbia poco da dire. Questo approccio banale e autoassolutorio, che vorrebbe sdrammatizzare, alimenta invece l’eccessivo intellettualismo ed evidenzia i limiti di un lavoro pretenzioso e dalle idee un po’ annacquate.

Nonostante la bellezza poetica di alcune immagini, il film sconta una grossa confusione ideologica e in quest‘epoca in cui sarebbe necessario e urgente prendere una posizione chiara, Makridis ha poche cose da dire e troppo da mostrare. Insomma Birds (Or How To Be One) è un’occasione mancata, vorrebbe prendere troppe direzioni ma non ne prende nessuna.

Birds (Or How To Be One) è stato prodotto da Neda Film e The Onassis Foundation mentre New Europe Film Sales si occuperanno delle vendite.

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