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IFFR 2020 Concorso Big Screen

Recensione: Énorme

di 

- La gravidanza descritta nella satira di Sophie Letourneur non ha niente di radioso

Recensione: Énorme
Marina Foïs in Énorme

Sophie Letourneur, che ritorna all’International Film Festival Rotterdam dieci anni dopo il suo debutto, partecipa al concorso Big Screen con Énorme [+leggi anche:
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scheda film
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. Il film, purtroppo, sembra più un esperimento fallito che una storia in cui valga la pena  investire emotivamente. La famosa pianista Claire (Marina Foïs), che non sembra avere molto istinto materno, scopre di essere incinta dopo che suo marito/assistente/tuttofare (Jonathan Cohen in piena modalità schizzoide) decide che vuole un figlio, dopo aver assistito a un nascita improvvisa in aereo, in pieno volo. Dal momento che lei dipende da lui per sopravvivere, anche per quanto riguarda i contraccettivi, tutto ciò che lui deve fare è non darle la pillola, e via! La donna è incinta, ma senza saperlo.

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Un presupposto così vile avrebbe richiesto una buona dose di abilità e immaginazione per far funzionare il resto della storia, in particolare la narrazione, che (presumibilmente) vuole essere una sorta di satira, dove una parte della coppia si adatta alla gravidanza con rassegnazione mentre l’altra la affronta con gioia: Frederic inizia persino a ingrassare come se volesse superare in grandezza l’enorme pancia della moglie. E anche se la regista fa di tutto per rendere i personaggi principali simpatici, questi risultano molto sgradevoli. Le risorse limitate di Foïs e Cohen si fanno più evidenti quando interagiscono con un gruppo di attori non professionisti che sembrano non saper bene cosa stiano facendo.

Lo scambio di genere può sembrare una novità all'inizio, con una vita di coppia che ruota attorno all’illustre carriera di Claire e un uomo che tiene unito il matrimonio, addestrato per soddisfare tutte le esigenze di sua moglie, prima e dopo ogni performance (con un "Vuoi che ti rilassi?" come preludio al sesso orale). È lei che dimentica il suo compleanno, senza battere ciglio, ed è lui che cerca di attirare la sua attenzione con boxer con stampe animalier o dicendo frasi a caso come "donne che mangiano" o "dietro a una grande donna c'è un grande uomo". Ma, in realtà, questo piacevole concept è indebolito dal fatto che Claire è così inutile e infantile che deve essere portata per mano, diventando una figura suscettibile a manipolazioni di qualsiasi tipo, comprese quelle che hanno a che fare con il suo corpo. Chissà, potrebbe essere un effetto del recente avvento di eroine eccessivamente "energiche", ma a questo punto, un ritratto così ambiguo sembra controproducente. Per non dire triste.

Oltre a un gusto discutibile (e non parliamo delle battute sugli elefanti con le mestruazioni che il pubblico deve sorbirsi), la sua esecuzione a volte sembra affrettata e amatoriale. Forse questo ha un senso, visto che proviene da una regista nota per offrire un approccio "crudo" ai suoi temi. Ma per ora, dateci l'epidurale.

Scritto da Sophie Letourneur, Énorme è prodotto da Caroline Bonmarchand e Isaac Sharry, delle francesi Avenue B Productions e Vito Films. Le vendite sono gestite da Indie Sales.

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(Tradotto dall'inglese)

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