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BLACK NIGHTS 2019 Concorso Opere prime

Recensione: Mater

di 

- Il regista esordiente Jure Pavlović dimostra che c'è sempre spazio per un altro dramma psicologico madre-figlia

Recensione: Mater
Daria Lorenc-Flatz in Mater

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intervista: Jure Pavlović
scheda film
]
di Jure Pavlović, proiettato nel Concorso Opere prime del Tallinn Black Nights, esplora il tema familiare della relazione madre-figlia, un fardello che i figli si portano dietro nella vita adulta come un bagaglio grande e pesante.

Tornare a casa non è mai facile, anche se non torni dalla guerra in Vietnam, ma sei emigrata volontariamente in Germania. La quarantenne croata Jasna (Daria Lorenc-Flatz) ha cominciato una nuova vita in un paese straniero, dove ha un marito amorevole e due bambini pre-adolescenti. Torna a trovare sua madre, Anka (Neva Rošić), che, a quanto pare, ha solo pochi mesi da vivere. Non è mai stata una mamma amorevole per i suoi figli, bensì più del genere "mammina cara", come quella star di Hollywood degli anni '40. Jasna e il suo defunto fratello Vlado lasciarono la casa non appena possibile, con le loro ferite emotive nascoste, ma non adeguatamente guarite. La figlia torna, si prende cura di sua madre e la aiuta nelle sue faccende quotidiane, nonché in una disputa legale con i suoi nuovi vicini su un pezzo di terra. Jasna incontra anche i suoi amici d'infanzia e parenti lontani, che inavvertitamente la spingono verso la memoria. Un confronto con il passato è proprio dietro l'angolo, mentre la tensione tra Jasna e Anka inizia a salire.

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Il tema dei genitori che sono un fardello per i loro figli viene esplorato e sfruttato molto spesso al cinema. Ciò che distingue Mater è il focus del regista Pavlović sul personaggio di Jasna. La storia è raccontata dal suo punto di vista, e nella sequenza iniziale, la seguiamo letteralmente mentre cammina lungo una strada buia per raggiungere la sua casa d'infanzia. La camera della DoP Jana Plecas non lascia mai Jana, le inquadrature strette trasmettono abilmente la sensazione di claustrofobia emotiva che la perseguita costantemente. Fino alla fine del film, vediamo solo scorci della faccia di Anka, ma è costantemente presente sullo sfondo, esercitando una pressione tangibile. Pavlović e Plecas creano tensione anche posizionando oggetti e personaggi di supporto sul bordo dell’inquadratura o appena fuori di essa. Proprio come i ricordi d'infanzia di Jana, sono appena visibili ma possono facilmente tornare al centro della nostra attenzione, se si è disposti a girare la testa.

Mater è uno sforzo congiunto di Croazia, Serbia, Francia e Bosnia Erzegovina. È prodotto da Sekvenca, Wake Up Films e Les Productions de l'Oeil Sauvage, e i produttori sono Bojan Kanjera, Jure Pavlović e Biljana Tutorov. Il film non ha ancora un agente di vendita.

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(Tradotto dall'inglese)

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