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TORINO 2019

Recensione: Paradise - Una nuova vita

di 

- Il primo film di finzione di Davide Del Degan racconta, fra dramma e ironia, lo spaesamento di un giovane testimone di giustizia che approfitta della sua nuova identità per cambiare vita

Recensione: Paradise - Una nuova vita
Vincenzo Nemolato in Paradise - Una nuova vita

Può la necessità di nascondersi diventare l’opportunità di una nuova vita? È ragionando sulle seconde chance e le occasioni di riscatto che Andrea Magnani (regista di Easy - Un viaggio facile facile [+leggi anche:
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) e Davide Del Degan (co-autore con Thanos Anastopoulos del doc L’ultima spiaggia [+leggi anche:
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, a Cannes 2016) hanno ideato il sorprendente Paradise - Una nuova vita [+leggi anche:
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, presentato al 37° Torino Film Festival nella sezione After Hours. Il primo nei panni di sceneggiatore, il secondo in quelli di regista, i due, fra loro vecchi amici, hanno scelto così di raccontare una storia di cambiamento esistenziale radicale attraverso un personaggio molto particolare, quello di un giovane testimone di giustizia costretto ad allontanarsi da casa e a vivere sotto copertura, un uomo ordinario che fa una scelta straordinaria e ne subisce le inaspettate conseguenze.

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Dalla calda Sicilia alle nevi delle Alpi. Dopo aver assistito a un omicidio di mafia e aver deciso di parlare, perché era la cosa più giusta da fare, il venditore di granite Calogero (Vincenzo Nemolato, visto di recente in Martin Eden [+leggi anche:
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e 5 è il numero perfetto [+leggi anche:
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, qui nel suo primo ruolo da protagonista) entra nel programma di protezione testimoni e si ritrova catapultato a Sauris, un paesino sperduto sulle fredde montagne del Friuli, con una nuova identità e una nuova casa: il residence Paradise. Disorientato e triste (sua moglie incinta, incarnata da Selene Caramazza di Cuori puri [+leggi anche:
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, è rimasta in Sicilia e non si sa quando potrà raggiungerlo), Calogero vive con la paura di essere riconosciuto, paura che diventa paranoia quando si vede arrivare in paese un altro uomo, misterioso, siciliano come lui (Giovanni Calcagno). Per un errore burocratico, quest’ultimo, che altri non è che il killer denunciato da Calogero diventato a sua volta collaboratore di giustizia, è stato spedito nello stesso paesino montano del Nord, sotto protezione. Ma al contrario di ciò che crede Calogero, il killer non ha intenzioni vendicative, anzi, e tra i due uomini nascerà un rapporto d’amicizia piuttosto strano e ambiguo.

“Io qui posso essere quello che voglio”, confessa il killer pentito a un Calogero sempre più in preda al conflitto interiore, diviso tra l’affetto per il suo nuovo amico e il cinismo dei suoi familiari. Mischiando thriller e commedia, Paradise è spesso piacevolmente spiazzante per come accosta in modo fluido momenti drammatici – come l’incontro tra Calogero, sua moglie e la figlioletta appena nata – a situazioni grottesche: in primis, le lezioni di Schuhplatter, la tipica danza tirolese che si esegue schiaffeggiandosi gambe, piedi (e anche in faccia, vicendevolmente), guidate da un irresistibile Padre Georg, interpretato da Branko Završan. Nel cast anche Katarina Čas, nei panni di una bella mamma single che aiuta Calogero a integrarsi nella comunità.

Attento ai particolari, e calato in un paesaggio suggestivo, fuori dal mondo, il film di Del Degan non è mai scontato, e rivela lo sguardo di un regista originale, molto promettente, che ama sorprendere il suo pubblico senza perdere un pizzico di profondità.

Paradise - Una nuova vita è una coproduzione italo-slovena, prodotto da Pilgrim e A Atalanta con Rai Cinema, con il sostegno di MiBAC, Slovenian Film Center, Viba Film, Friuli Venezia Film Commission e Regione Lazio. Il film uscirà in Italia nella primavera del 2020 con Fandango, che si occupa anche delle vendite estere.

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