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DOK LEIPZIG 2019

Recensione: The Forum

di 

- Marcus Vetter va dietro le quinte del World Economic Forum e offre una visione senza precedenti dell'evento popolato dalle personalità più influenti di politica, economia e scienza mondiali

Recensione: The Forum

Nel suo ultimo documentario The Forum [+leggi anche:
trailer
intervista: Marcus Vetter
scheda film
]
, il regista tedesco Marcus Vetter dà uno sguardo dietro le quinte del World Economic Forum di Davos. Primo regista indipendente ad avere un accesso così incredibile, Vetter ha anche avuto l'onore di aprire il 62° festival DOK Leipzig con il suo film, proiettato nella Competizione internazionale.

Il film è incastonato tra gli eventi di Davos del 2018 e del 2019, e si concentra dapprima sul fondatore e presidente esecutivo dell'organizzazione, Klaus Schwab. Mentre l'impegno del WEF per "migliorare lo stato del mondo" può sembrare discutibile dalla prospettiva di oggi, limitata dalla copertura mediatica dell'organizzazione, l'esperto tedesco che la istituì nel 1971 è davvero una figura unica la cui dedizione a questo obiettivo è indiscutibile. Vetter stabilisce chiaramente le intenzioni di Schwab e le sue capacità diplomatiche di vecchia scuola quasi magiche, in bilico tra opposti come Jair Bolsonaro e Greta Thunberg, capi di Nestlé e di British Petroleum e rappresentanti di Greenpeace.

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Il padre di Schwab era amico del cancelliere ed economista tedesco Ludwig Erhard, che aprì la strada all'idea di economia sociale di mercato promossa in seguito nella Germania occidentale da Konrad Adenauer. Questa idea è stata l'ispirazione iniziale di Schwab, il quale si aggrappa ai suoi ideali, a disagio ma impassibile mentre risponde a domande difficili sulla moralità e l'utilità di partnership strategiche con entità come Monsanto.

Jennifer Morgan di Greenpeace, intanto, sostiene che non esiste una piattaforma migliore del WEF per comunicare con i "cattivi". Spiega che è pronta a parlare con loro e a metterli "davvero a disagio", e lo fa, sia in incontri privati che in conferenze. Ma chi viene veramente messo a disagio da queste conversazioni è un'altra questione.

Tra i due eventi di Davos, Vetter segue i progetti del WEF da cui emergono altre figure importanti dell'organizzazione, tra cui il consigliere delegato Murat Sönmez e il presidente Børge Brende. I progetti includono il sistema Zipline per il trasporto di sangue donato in Ruanda e Ghana mediante un drone, sviluppato da uno degli imprenditori sociali del WEF; o la partecipazione del Forum al vertice ASEAN, dove Brende interroga garbatamente ma direttamente Aung San Suu Kyi sui giornalisti di Reuters incarcerati e sulla crisi dei Rohingya. Vediamo sia il loro incontro sul palco, che è stato ampiamente trasmesso in televisione, sia un incontro a porte chiuse che fa venire il mal di pancia e si conclude con uno scambio assurdo sull’aria condizionata nelle camere d'albergo.

La parte finale del film è focalizzata sull'evento di Davos del 2019, che è molto diverso dal precedente. Questa volta non ci sono May, Trump e Macron; invece, Bolsonaro e Thunberg sono lì, e uno scambio tra il presidente brasiliano e Al Gore è sicuramente uno dei momenti più preziosi del cinema documentario di quest'anno.

L'elenco dei protagonisti del film si legge come un vero chi è chi della politica mondiale, dell'economia e della scienza, proprio come lo stesso Davos. È impossibile rendere pienamente giustizia a un argomento così vasto in un film di 116 minuti, ma Vetter riesce a fornirne un'immagine senza precedenti con un ammirevole equilibrio – forse non all’altezza delle capacità diplomatiche di Schwab ma dannatamente vicino per un regista. Mentre il film ha una visione liberale, rimane un’intricata rete di fatti, frammenti di conversazione, idee e punti ben guidati che ci ricordano che nulla è in bianco e nero e che, nonostante tutte le Nestlé e i Bolsonaro di questo mondo – o piuttosto grazie a loro – il World Economic Forum è una piattaforma cruciale attraverso la quale forse, ma solo forse, è ancora possibile migliorare lo stato del mondo.

The Forum è una coproduzione tra la tedesca Gebrueder Beetz Filmproduktion e la svizzera Dschoint Ventschr.

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(Tradotto dall'inglese)

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