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TRIESTE SCIENCE+FICTION 2019

Little Joe di Jessica Hausner apre l’appuntamento con la SF a Trieste

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- Dal 29 ottobre al 3 novembre al Trieste Science+Fiction Festival un viaggio cinematografico con oltre 80 film accompagnati da produttori, registi e attori

Little Joe di Jessica Hausner apre l’appuntamento con la SF a Trieste
Little Joe di Jessica Hausner

La 19a edizione del Trieste Science+Fiction Festival, in programma dal 29 ottobre al 3 novembre, aprirà con le ipnotiche piante della felicità del Little Joe [+leggi anche:
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intervista: Jessica Hausner
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di Jessica Hausner (Premio all'interpretazione femminile per Emily Beecham a Cannes 2019), e chiuderà con l’atteso Zombieland - Doppio colpo di Ruben Fleischer, ancora con Woody Harrelson, Jesse Eisenberg e Emma Stone a dieci anni dal cult movie Benvenuti a Zombieland. Il viaggio cinematografico della rassegna prevede oltre 80 film tra lungometraggi e cortometraggi, accompagnati da produttori, registi e attori dal tutto il mondo.

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Tra gli ospiti più attesi, Phil Tippett, vincitore di due Premi Oscar e celebre per il suo contributo visivo a Il ritorno dello Jedi e Jurassic Park, che riceverà il Premio Asteroide alla carriera. Il celebre documentarista svizzero Alexandre O. Philippe presenterà Memory: The Origins of Alien, in cui racconta le origini del capolavoro di Ridley Scott. Brian Yuzna, regista cult del cinema fanta-horror degli anni 80, festeggerà i 30 anni del suo Society - The Horror e presiederà la giuria per il premio Asteroide. Festeggerà a Trieste i 40 anni del suo film sci-fi L'umanoide (in versione restaurata) anche il regista italiano Aldo Lado.

Neon, la selezione ufficiale del festival, presenta lungometraggi di genere fantascienza, horror e fantasy, in concorso e fuori concorso. Le opere prime, seconde o terze di autori emergenti competono per il Premio Asteroide. I film europei di genere fantastico concorrono per il premio Méliès d’argent. Tra i titoli proposti, il canadese Steampunk Connection di Annie Deniel; Time Perspectives [+leggi anche:
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di Ciro Sorrentino; Rabid, remake del classico di David Cronenberg ad opera delle “gemelle terribili” Jen e Sylvia Soska; Iron Sky: The Coming Race [+leggi anche:
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intervista: Timo Vuorensola
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del finlandese Timo Vuorensola, sèguito del suo Iron Sky [+leggi anche:
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intervista: Timo Vuorensola
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; gli italiani Blood Bags [+leggi anche:
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 di Emiliano Ranzani e In the Trap [+leggi anche:
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intervista: Alessio Liguori
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di Alessio Liguori, in anteprima mondiale; il cinese Last Sunrise di Wen Ren; Breakpoint. A Counter History of Progress di Jean-Robert Viallet; Sea Fever [+leggi anche:
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di Neasa Hardiman, coproduzione tra Irlanda, Svezia e Belgio, con la star danese Connie Nielsen; Midday Demons di Rossella De Venuto, coproduzione italo-irlandese; il francese L’Angle mort [+leggi anche:
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di Pierre Trividic e Patrick Mario Bernard; lo sloveno The Curse of Valburga di Tomaž Gorkič; Bullets of Justice [+leggi anche:
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del bulgaro Valeri Milev; Jesus Shows You the Way to the Highway [+leggi anche:
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intervista: Miguel Llansó
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di Miguel Llansó (coproduzione Spagna, Estonia, Etiopia, Lettonia, Romania, Regno Unito); l’animazione norvegese Louis & Luca. Mission to the Moon [+leggi anche:
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di Rasmus A. Sivertsen; Extra Ordinary [+leggi anche:
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di Mike Ahern e Enda Loughman (Irlanda, Belgio); ANIARA [+leggi anche:
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, opera prima del duo svedese Pella Kågerman & Hugo Lilja.

Quello dell’intelligenza artificiale e dei suoi effetti sulle nostre vite è sicuramente un tema ricorrente al Trieste S+FF. Tra gli appuntamenti, il documentario Hi, AI della tedesca Isa Willinger; il mediometraggio francese Blood Machines di Seth Ickerman; I Am Human di Taryn Southern e Elena Gaby; il polacco I Am REN [+leggi anche:
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intervista: Piotr Ryczko
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 di Piotr Ryczko. Tra le altre sezioni, European Fantastic Shorts, per il Premio Méliès d’argent; Spazio Italia / Corto; Sci-Fi Classix, con edizioni restaurate o in copie vintage.

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