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VENEZIA 2019 Giornate degli Autori

Recensione: Mio fratello rincorre i dinosauri

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- VENEZIA 2019: L’esordio nel lungometraggio di Stefano Cipani è un family movie sulla paura del giudizio altrui al contempo gioioso e commovente, tratto da una storia vera

Recensione: Mio fratello rincorre i dinosauri
Francesco Gheghi e Arianna Becheroni in Mio fratello rincorre i dinosauri

“È uno dei quei film che, quando lo vedi, esci dalla sala e sei una persona migliore”. La vulcanica attrice spagnola e icona almodovariana Rossy De Palma definisce così Mio fratello rincorre i dinosauri [+leggi anche:
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making of
intervista: Stefano Cipani
scheda film
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, esordio nel lungometraggio del 33enne Stefano Cipani (già autore di numerosi cortometraggi e video musicali) di cui è interprete. Inno all’imperfezione e alla diversità al contempo gioioso e commovente, tratto da una storia vera – quella del 22enne Giacomo Mazzariol e della sua famiglia “speciale” raccontata da lui stesso nell’omonimo libro di successo da 300mila copie vendute – il film, tra family movie e racconto di formazione, è stato presentato alle 16me Giornate degli Autori di Venezia tra gli Eventi speciali.

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Se De Palma incarna la stravagante “zia”, il padre e la madre di famiglia sono Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese. All’inizio del film, li vediamo annunciare ai loro tre figli piccoli l’arrivo di un fratellino, per la gioia in particolare del figlio maschio Jack (interpretato da bambino da Luca Morello e da adolescente da Francesco Gheghi). Si ha subito l’impressione di una famiglia molto allegra e affiatata, e, dopo lo shock iniziale, neanche la notizia successiva che il nuovo arrivato Gio (prima Antonio Uras, poi Lorenzo Sisto) è affetto dalla sindrome di Down riuscirà a spegnere il sorriso di questi due genitori. Il problema è il piccolo Jack, al quale viene detto che Gio è semplicemente “speciale”: convinto che suo fratello minore abbia i superpoteri, quando invece realizza che è disabile, entra in crisi. E, una volta adolescente, negherà l’esistenza stessa di questo fratello “scomodo”, ai compagni di scuola e in particolare ad Arianna (Arianna Becheroni), la ragazza di cui si è invaghito. Una bugia che, naturalmente, avrà le gambe molto corte.

Mio fratello rincorre i dinosauri è il ritratto di una famiglia semplice ma tutt’altro che banale, e il tono del film restituisce la grande leggerezza del libro. La sensazione che in certi punti venga calcata un po’ la mano – e che questo nucleo familiare sia fin troppo ideale quanto ad apertura, dialogo, decisioni condivise e gioia di vivere, sfiorando la leziosità – si attenua facilmente se si considera che, a detta di tutti coloro che ci hanno lavorato, i Mazzariol nella realtà sono proprio così: una famiglia che si ascolta. In questo contesto, la crisi dell’adolescente Jack, la paura del giudizio altrui e il rifiuto della diversità del fratello, sono inseriti con grande delicatezza ed equilibrio (la sceneggiatura è firmata da Fabio Bonifacci, con la collaborazione di Giacomo Mazzariol), e il giovane Francesco Gheghi è davvero bravo a dare un volto ai tormenti del suo personaggio. È uno di quei film che a vederlo ci si sente un po’ migliori, è vero. Perché parla di buoni sentimenti, ma senza nascondere errori e fragilità – persino qualche meschinità – trasformandoli, anzi, in importanti opportunità di crescita.   

Mio fratello rincorre i dinosauri è una coproduzione italo-spagnola di Paco Cinematografica e Neo Art Producciones con Rai Cinema. Il film sarà nelle sale italiane dal 5 settembre con Eagle Pictures.

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