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FILM / RECENSIONI

Recensione: Animals

di 

- Sophie Hyde segue il suo film di successo 52 Tuesdays con un affascinante racconto di un'amicizia femminile ambientata a Dublino

Recensione: Animals
Holliday Grainger e Alia Shawkat in Animals

Approfittando dell’accordo di coproduzione irlandese-australiano, Sophie Hyde, la regista di 52 Tuesdays, ha trasferito da Manchester a Dublino le vicende del romanzo Animals, scritto nel 2014 da Emma Jane Unsworth. L’autrice stessa del libro ha scritto la sceneggiatura del film, e la produzione ha partecipato al Sundance London all’inizio di giugno, anticipando la distribuzione del 2 agosto nel Regno Unito.

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è il racconto turbolento di due migliori amiche sulla trentina, l’aspirante scrittrice Laura (Holliday Grainger) e la ribelle Tyler (Alia Shawkat), la cui vita è alimentata da alcool e droghe. È la storia di un’amicizia inquieta ma amorevole, che cattura quella strana età in cui l’orologio biologico inizia a ticchettare e si rendono necessari cambiamenti nello stile di vita qualora ci si dovesse sbarazzare dell’opzione di restare single. Laura e Tyler, che fanno tutto insieme, dal condividere lo stesso letto a rubare le droghe, riusciranno a sopravvivere all’arrivo di uomini e responsabilità?

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Raccontato dalla prospettiva di Laura, interpretata dalla Grainger, l’azione comincia frammentata e irregolare come la colonna sonora gremita di gruppi punk. Inizialmente, la storia si dispiega più veloce della donna delle pulizie che arieggia le lenzuola del letto mentre si assiste al collasso di quest’amicizia. Grainger è superba nei panni della spensierata scrittrice, la quale realizza – dopo che la sorella resta incinta e mette su famiglia – che vivere una vita senza scrivere un romanzo e andare a letto in una pozza del suo stesso vomito alle 6 del mattino potrebbe non essere esattamente la fonte d’ispirazione creativa di cui avesse bisogno.

Tyler è una ribelle convinta che il matrimonio sia uno strumento patriarcale per reprime le donne, ideato solamente per portare le femmine da una camera di tortura e servilismo all’altra. Tyler, che si veste come appena uscita da un negozio d’abbigliamento vintage, teme di essere lasciata ai propri espedienti dalla migliore amica. Non ha alcuna ambizione di metter su famiglia ed è contenta nel suo edonismo.

Laura e Tyler sono una gran coppia, e il mondo franco con cui assumono droghe, senza giudizio morale da parte della regista, è ritemprante. La loro amicizia è al punto di raggiungere il culmine della crisi quando Laura si innamora di un pianista conosciuto in un bar. Lui è riservato, calmo, raccolto e dedito al suo lavoro. Di fatti, è tutto ciò che Laura non è, ma prima ancora che si riesca a dire “lui non fa per te”, i due si fidanzano.

Ciò che è sorprendente del film della Hyde è che lo stile a ruota libera della narrazione corrisponde al processo mentale estremamente contraddittorio di Laura, la quale prende continuamente decisioni che sembrano controintuitive rispetto alle proprie ambizioni personali e di carriera. Cosa deve fare una persona che vuole essere una spensierata libertina ma che desidera anche metter su famiglia con un uomo e avere dei figli? Nel caso di Laura la risposta è provare a essere due persone diverse, ma questa è una soluzione che presto conduce a faglie prevedibili.

Il terremoto in effetti avviene a seguito dell’incontro, in occasione di un reading, con un poeta che rappresenta la vita che si sta lasciando alle spalle ma che ha sempre sognato. Nel film ci sono due scene di sesso eccellenti che costringono Laura a confrontarsi con le proprie scelte di vita, e straordinariamente, per il modo in cui si sviluppano, tali scene si prestano alla narrazione invece che rappresentare una frattura. Questi parti sono una sorta di risonanza emotiva del sesso, piuttosto che il suo agire fisico. Il film è realizzato notevolmente bene, essendo il perfetto esempio della seconda metà di un film che incalza e affascina prima di liberare i suoi efficaci artigli ben affilati.

Animals è una coproduzione anglo-irlandese-australiana messa in scena dalla Vico Films, Closer Productions e Sarah Brocklehurst Productions. Le vendite internazionali sono gestite dalla Cornerstone Films.

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(Tradotto dall'inglese da Gilda Dina)

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