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FILM / RECENSIONI

Recensione: Dolcissime

di 

- Il film di Francesco Ghiaccio scritto con Marco D’Amore è una commedia dedicata agli adolescenti sui temi dell’accettazione di se stessi e degli altri, del crescere, dell’amicizia

Recensione: Dolcissime
Giulia Barbuto Costa Da Cruz, Alice Manfredi, Margherita De Francisco e Giulia Fiorellino in Dolcissime

Marco D’Amore, volto notissimo per il ruolo di Ciro Di Marzio detto l’Immortale nelle prime tre stagioni della serie tv Gomorra, di cui  è poi regista a partire dalla quarta stagione, torna in coppia con il regista e sceneggiatore Francesco Ghiaccio dopo il notevole exploit di Un posto sicuro [+leggi anche:
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nel 2015, un’opera prima ambientata a Casale Monferrato alla vigilia della prima grande sentenza del processo alla fabbrica di amianto Eternit. I due stanno ora lavorando all’attesissimo L’Immortale, l’opera prima di Marco D’Amore sul suo personaggio di Gomorra, prodotto da Cattleya con Vision Distribution e venduto da Beta Cinema.

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La nuova collaborazione nella sceneggiatura, Dolcissime [+leggi anche:
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, è invece una commedia indirizzata agli adolescenti (e ai loro genitori) in cui si affrontano senza troppa ponderosità i temi classici dell’accettazione di se stessi e degli altri, del crescere, dell’amicizia, del rapporto con i genitori ad un’eta non facile. Le protagoniste - Mariagrazia, Chiara e Letizia - sono infatti tre ragazze “chiattone”, come si autodefiniscono scherzosamente, che subiscono le solite vessazioni nella scuola  di Torino che frequentano. Mariagrazia (Giulia Barbuto Costa Da Cruz) deve inoltre subire il confronto con la madre (Valeria Solarino), ex campionessa di nuoto sincronizzato che ha abbandonato lo sport al momento della maternità e non le perdona tutti quei chili di troppo. Il segreto di Letizia (Giulia Fiorellino) è il talento per il canto, ma la vergogna la trattiene, mentre Chiara (Margherita De Francisco) ha conosciuto un ragazzo via social, con il quale chatta senza mai mostrarsi per non perderlo. Da notare la totale assenza dei padri. Proprio in un uomo adulto (Vinicio Marchioni) le tre ragazze credono di aver individuato l’amante della loro odiata compagna Alice (Alice Manfredi), bella e atletica, capitana della squadra di nuoto, che le ha filmate di nascosto in costume e messe alla gogna sul web. Un’occasione per vendicarsi, dunque, e anche di riscatto. L’idea è quella di costringere Alice ad allenare le tre amiche segretamente per partecipare al torneo di nuoto sincronizzato.

Vengono alla mente i numerosi teen movi americani su bullismo ed emancipazione o le commedie con protagoniste plus-size (tra le più recenti la Netfilx Dumplin’ di Anne Fletcher con Jennifer Aniston e Danielle Macdonald) mentre il nuoto sincronizzato ci riporta decisamente alla commedia drammatica 7 Uomini A Mollo [+leggi anche:
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di Gilles Lellouche (un premio César 2019) in cui un gruppo di uomini alla deriva ridà senso alle proprie esistenze impegnandosi nello sport acquatico in versione maschile.

L’energia del film di Lellouche scaturiva dalla mostruose interpretazioni di Mathieu Amalric, Guillaume Canet, Benoît Poelvoorde, Virginie Efira. In Dolcissime Francesco Ghiaccio si affida alla spontaneità di quattro giovani non professioniste, non sempre all’altezza delle battute del pur semplice copione, mentre la regia circoscrive i corpi dolcemente ingombranti e i volti duttili delle protagoniste in ambienti urbani (una bellissima Torino) e acquatici. Nella liquidità di una piscina siamo tutti uguali, qualsiasi sia il peso dei nostri corpi e della nostre anime.

Il film, dall’indubbio valore formativo per un pubblico giovane, è prodotto da Indiana con La Piccola Società, come lo era Un posto sicuro, in collaborazione con Vision Distribution e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Vision Distribution porta il film al cinema dal 1 agosto.

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