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FILM / RECENSIONI

Recensione: Sun

di 

- Jonathan Desoindre, in collaborazione con Ella Kowalska, debutta nel lungometraggio con una commedia rocambolesca divertente che segue i passi caotici di un bluffatore dei quartieri popolari parigini

Recensione: Sun
Aadar Malik e Tewfik Jallab in Sun

Tutte le principali città del mondo sono solcate da corrieri che zigzagano più o meno legalmente col loro scooter nel traffico e trasportano non si sa cosa, non si sa dove, ma sempre ad alta velocità. È il caso, nel cuore di una Parigi molto popolare, di Sun [+leggi anche:
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, protagonista dell'omonimo film, primo lungometraggio di Jonathan Desoindre (in collaborazione con Ella Kowalska), una commedia volutamente leggera e folle lanciata oggi nei cinema francesi da Rouge Distribution. Ed è interessante anche sottolineare che il film ha come protagonista un giovane del subcontinente indiano, proprio come accaduto di recente nella produzione italiana (in uno stile completamente diverso) con Bangla [+leggi anche:
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, il che dimostra che il cosmopolitismo urbano inizia a impregnare il cinema del Vecchio Continente, al di fuori del Regno Unito, dove era penetrato da tempo.

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Abituato a improvvisare, a sfuggire ai controlli della polizia e a sgattaiolare nei meandri dei quartieri più misti di Parigi, Sun (Tewfik Jallab) si fa prendere dal panico quando il suo datore di lavoro cinese (dentro un magazzino ricolmo della merce più varia) gli annuncia di non avere più bisogno dei suoi servizi dopo cinque anni di "consegne speciali". D’istinto, Sun si impegna quindi a gestire tutte le consegne "a metà prezzo" il giorno successivo e legalmente con la sua compagnia (che, in realtà, non esiste ancora). È l'inizio di una serie di incredibili avventure che condividerà con Ash (Aadar Malik), un cugino musicista che arriva dall'India pieno di ottimismo ("tutti dicono che hai avuto successo a Parigi") e sogna di dare un concerto di sitar all'Olympia.

Senza un soldo, ma non senza idee ed elevate capacità di cavarsela (anche rubando se necessario), dispute e discorsi ruffiani ("aiutatemi a diventare un uomo del futuro"), Sun recluta (distraendoli di nascosto dal centro d’impiego locale, poi sottoponendoli a colloqui di lavoro ridicoli) alcuni disoccupati ai quali promette un doppio lavoro ("uno al mattino, uno al pomeriggio: liberiamo il lavoro!") di fattorino e musicista (per alimentare le illusioni di suo cugino). Ma naturalmente, i guai si moltiplicano e Sun si troverà presto a confrontarsi con le conseguenze delle sue manovre dilatorie e ingannevoli, la necessità di esercitare il suo libero arbitrio e di sapere chi è veramente. Un viaggio iniziatico declinato in nove capitoli: "il nostro eroe si riconnette con le sue radici", "Sun coglie nuove opportunità", "Sun prende impegni", "tutto procede tranne le consegne", "che alla fine si concentra sull’argomento in questione", "il nostro eroe attraversa un momento difficile", "riveliamo ciò che abbiamo sempre saputo", "l'unione fa la forza", "a volte devi toccare il fondo per tornare in superficie".

Avanzando a tambur battente, la trama (una sceneggiatura firmata dal regista con Thomas Wallon) gioca senza complessi con le caricature e inietta un umorismo amichevole e bonario che non esclude di toccare en passant (senza insistenza) diversi temi sociali contemporanei (integrazione, occupazione, economia sommersa, microcriminalità, classi popolari, ecc.). Senza pretese e rinfrescante, questa commedia estiva ha anche un cuore molto buono, che riesce a compensare i suoi tempi leggermente più deboli, e consente allo spettatore di trascorrere un momento di relax apprezzabile.

Prodotto da Les Produits Frais e da Rouge International, Sun è venduto nel mondo da Cercamon.

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(Tradotto dal francese)

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