email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BRIFF 2019

Recensione: Century of Smoke

di 

- Nicolas Graux fa un ritratto sorprendente di un piccolo villaggio laotiano catturato nella morsa velenosa dell’oppio, fonte di vita e di morte

Recensione: Century of Smoke

Attraverso il singolare destino di un villaggio ai margini della società, Century of Smoke [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Nicolas Graux, presentato nel Concorso nazionale del Brussels International Film Festival (BRIFF), fa il ritratto di una popolazione laotiana devastata dalla precarietà e dalla disillusione, stordita dal braccio lungo e pesante di un regime dittatoriale che minaccia in qualsiasi momento di privarla dei suoi miseri mezzi di sussistenza.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Giovane padre di famiglia, Laosan passa le sue giornate a fumare oppio. Per la sua comunità, isolata nel cuore della giungla laotiana, la coltivazione dell'oppio è l'unico mezzo per sopravvivere. Ma è anche il veleno che intorpidisce i sensi degli uomini e uccide i loro desideri.

Nel villaggio di Laotan, tutti vivono e si guadagnano da vivere con l'oppio. Lì cresce e viene consumato. Tutti tremano all’idea che lo Stato possa mettere fine a queste colture che nutrono e uccidono allo stesso tempo.

Il fumo di oppiacei ondeggia all’interno delle abitazioni di fortuna sin dall’alba. In mezzo alle lenzuola disfatte, un uomo fuma, il suo sguardo nel vuoto. Lì, fuori, la nebbia sostituisce il fumo e avvolge il villaggio. Come se venisse a soffocare le lacrime, le angosce, i desideri.

L'oppio fa vivere gli uomini, ma li uccide anche. E uccide ogni speranza tra le donne del villaggio, le madri, le mogli, tra le quali cova una sorda ribellione. Di fronte al muro della dipendenza, si organizzano, cercano di gestire al meglio l’inestricabile situazione, rubano o nascondono il denaro dell'oppio per sfamare le loro famiglie.

Mentre le donne reagiscono, gli anziani sognano solo di fuggire da questo villaggio e dalla sua cultura letale. Ma per far ciò sarebbe necessario che i giovani andassero via e li portassero con loro. L'unica cosa che sembra ancora unire queste famiglie lacerate è l'amore e la tenerezza che ognuno ha per i propri figli.

Nell'atmosfera ovattata di questo villaggio laotiano, Nicolas Graux raccoglie le amare confessioni dei suoi abitanti. Tutti sembrano confusi riguardo al futuro, rimpiangono la vita che non vivranno mai, quella che avevano sognato. Uno sguardo scioccante su una comunità perduta, in cui la camera si fa complice per raccogliere le testimonianze rassegnate di queste anime in pena.

L'immersione è totale, la camera viene dimenticata e il ritmo del primo terzo del film riflette il torpore che afferra gli uomini del villaggio, immergendosi nella loro intimità. Man mano che il punto di vista si allarga per abbracciare gli altri abitanti del villaggio, il ritmo accelera, e quando le donne sembrano prendere gradualmente il sopravvento, la tensione drammatica aumenta. I fumatori non sono le uniche vittime dell'oppio, è l'intera comunità che ne subisce i danni.

Century of Smoke è il primo lungometraggio documentario di Nicolas Graux, già autore di due cortometraggi, tra cui Après l’aube, apprezzato nei festival. È prodotto in Belgio da Dérives, il laboratorio di produzione creato dai fratelli Dardenne, e Clin d’Oeil Films, e in Francia da Haïku Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy