email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CRACOVIA 2019

Recensione: Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies

di 

- Il documentario di Marianne Kõrver sul famoso compositore estone di musica contemporanea ci trascina in un viaggio nell'anima di un artista

Recensione: Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies
Tõnu Kõrvits (a sinistra) in Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies

Non esiste un tipo di paesaggio allo stesso tempo più stimolante, malinconico e cinematografico della brughiera. Anche se la maggior parte di noi raramente usa quella parola, il tipo di arbusti bassi di color viola, verde e ruggine che compongono questo tipo di terreno sono immediatamente riconoscibili. La natura, per quanto pretenzioso possa sembrare, ha un ruolo fondamentale nella musica di Tõnu Kõrvits. È molto conosciuto nella sua nativa Estonia (il suo lavoro più popolare è probabilmente Moorland Elegies), mentre a livello internazionale è messo in ombra dal suo connazionale Arvo Pärt.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Nel documentario Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, diretto da Marianne Kõrver e proiettato a Cracovia, ci godiamo i suoni di un'orchestra piuttosto insolita – composta dalla musica di Kõrvits, dalle sue stesse parole e da quelle dei suoi studenti e amici – e osserviamo la bellezza della natura baltica in alcune riprese molto poetiche. Ognuna di queste "voci" rappresenta una parte diversa della psiche umana: la mente, il cuore e l'anima. Le persone cercano di analizzare e capire come funziona Kõrvits: da dove trae la sua ispirazione, cosa è coinvolto nel suo processo creativo, come insegna e come spiega la musica agli altri. Queste affermazioni e queste riflessioni sono interessanti e acute: ci ricordano come i suoni e le melodie possano influenzare il nostro corpo e come qualcosa di così intangibile possa lenire e calmare i muscoli, il sangue e le ossa.

Kõrvits parla della sua relazione molto intima con ciò che crea in modo originale e personale – per esempio, sottolinea che comporre musica allegra lo rende triste. E la sua malinconia è palpabile, poiché sembra che il tema più importante nel suo lavoro sia quello della perdita – più specificamente il legame perduto dell'uomo con il potere mistico della natura – e la musica è uno sforzo disperato per recuperare quella connessione e quel senso di unità, ma è destinata al fallimento. Mettere tutto questo in parole può sembrare pomposo e artificiale, ma quando può essere "sentito" attraverso la musica, diventa organico e autentico.

E questa conclusione può andare anche oltre: le parti più interessanti delle interviste con Kõrvits e i suoi amici, tra cui un primo ministro estone, non sono le parole, bensì i silenzi – gli sguardi apparentemente vuoti quando le persone fanno una pausa, o lo scintillio nei loro occhi quando si preparano a dire qualcos'altro. Kõrver cerca di cogliere qualcosa di più della loro semplice presenza fisica, forse uno scorcio della loro anima. La pellicola potrebbe non essere il mezzo migliore per farlo, giacché la musica sembrerebbe più efficace, ma il lavoro del regista estone è davvero impressionante.

Ci sono stati molti tentativi cinematografici di scoprire il segreto della creatività, la natura dell'ispirazione e la grandezza dell'arte. Ma come Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies osserva acutamente, a volte questi misteri semplicemente non possono essere spiegati. Invece, dovrebbero essere vissuti, e l'inclusione di tanta musica e di così tanti paesaggi nel film è quindi una scelta artistica e filosofica astuta.

Tõnu Kõrvits. Moorland Elegies è prodotto dalla compagnia estone Klaasmeri.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy