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CRACOVIA 2019

Recensione: In Search…

di 

- In modo sottile ma potente, la regista keniana Beryl Magoko esplora il suo passato doloroso interrogandosi sul perché la società permetta ancora la circoncisione femminile

Recensione: In Search…
Beryl Magoko in In Search…

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è prodotto in Germania, dove Beryl Magoko, regista e protagonista del film proiettato a Cracovia, vive oggi. Si è trasferita lì dal Kenya, un paese che, da una prospettiva europea, è pieno di bellezze naturali, di animali selvaggi e di una sorta di immaginario esotico che evoca solo sentimenti positivi. Tuttavia, in questa parte dell'Africa, e per molte generazioni, le donne sono state costrette a subire la MGF (mutilazione genitale femminile), una tradizione orribile che taglia il corpo delle ragazze e delle donne e spezza il loro spirito.

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Magoko è stata lei stessa mutilata quando era piccola e ora, da donna adulta, sta valutando la chirurgia ricostruttiva. Mentre fisicamente ha la possibilità di recuperare almeno parzialmente ciò che le è stato sottratto, la domanda principale in questo commovente documentario è: può Beryl Magoko guarire le sue ferite emotive?

Beryl torna nel suo villaggio e incontra la sua famiglia e sua madre, che ha acconsentito alla sua circoncisione. Non ne hanno mai parlato, sebbene il governo keniota abbia bandito il rituale nel 2011 e ora parlarne sarebbe possibile. Perché le madri e le nonne, che hanno subito loro stesse questa procedura orribile, non hanno cercato di proteggere le loro figlie? Perché delle bambine di cinque anni venivano convinte che fosse il giorno più importante della loro vita, e che se avessero versato una lacrima durante l'operazione, sarebbe stato considerato un fallimento?

La ferocia di questo rituale è inimmaginabile, ma la regista Magoko cerca di trattenere i suoi sentimenti, e di restare invece curiosa e calma mentre racconta la sua storia. Parla con le altre vittime di MGF, con i medici che eseguono la chirurgia ricostruttiva e con un terapeuta che spiega i meccanismi psicologici del trauma causato dal taglio. Magoko presenta tutti i fatti e non si mette al centro dell'attenzione sfoggiando il proprio dolore. Mostra inoltre l'impotenza di altre donne e il modo in cui si sottomettono alle tradizioni culturali – diventa chiaro che qualsiasi tipo di ribellione o resistenza sarebbe stata impossibile perché avrebbe comportato l'esclusione dalla comunità. Il background sociale e culturale è delineato molto chiaramente dalla regista.

Allo stesso tempo, Magoko offre al pubblico lo spazio per entrare in empatia con lei e le altre vittime delle MGF in modo sottile e profondamente umano. In questo silenzio emotivo, a volte interrotto da un palpabile senso di perdita e dolore, la tragedia delle donne mutilate è più forte delle bombe. Non è solo il coraggio personale di Magoko che è impressionante qui: anche il fatto che abbia realizzato un documentario così personale con così tanta eleganza, precisione e classe merita elogi.

In Search… è prodotto da Beryl Magoko e Jule Katinka Cramer. Rushlake Media GmbH gestisce le vendite nel mondo.

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(Tradotto dall'inglese)

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