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FILM / RECENSIONI

Recensione: Il museo del Prado - La corte delle meraviglie

di 

- Jeremy Irons guida lo spettatore attraverso le sale del museo di Madrid dedicate a Goya, El Greco, Tiziano, Bosch. Nelle sale in Italia come evento speciale dal 15 al 17 aprile

Recensione: Il museo del Prado - La corte delle meraviglie
Jeremy Irons in Il museo del Prado - La corte delle meraviglie

“Dalla sceneggiatura ho appreso molte cose sull’arte che mi hanno affascinato e il mio compito d'attore è stato far arrivare al pubblico questa fascinazione e contagiarlo, visto che la mia percezione di questi capolavori è quella di uno spettatore comune”. Il premio Oscar Jeremy Irons spiega così la sua partecipazione al documentario Il museo del Prado - La corte delle meraviglie [+leggi anche:
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, realizzato da 3D e Nexo Digital per celebrare i 200 anni del museo madrileno. Diretto da Valeria Parisi, questo viaggio emozionante all'interno del Prado e dei suoi tesori che richiamano tre milioni di visitatori all'anno, sarà nei cinema italiani con Nexo come evento speciale dal 15 al 17 aprile, e successivamente su Sky Arte, per poi affrontare la distribuzione mondiale: a maggio arriverà in Romania, Russia, Finlandia e Ucraina, a luglio nella Repubblica Ceca, Australia e Perù, in agosto Uruguay e Paesi Bassi e il 22 settembre in Canada, per continuare in autunno in Norvegia e Svezia (14 ottobre) e Stati Uniti (12 novembre). Tra i territori con data di uscita da definire ci sono ovviamente la Spagna e poi Argentina, Paraguay, Cile e Colombia, Danimarca, Portogallo e Brasile, Polonia, Slovacchia, Lussemburgo, Belgio e Comunità degli Stati Indipendenti. 

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Completo scuro e al collo una delle sue irrinunciabili sciarpe, Irons è un Virgilio che si muove tra le sale, immergendosi con lo spettatore in una preziosa collezione che ospita da Goya a Velazquez, da Tiziano a El Greco, da Raffaello a Botticelli, Durer, Caravaggio, Guido Reni, Mantegna, Rubens, Bosch. Tra questi corridoi carichi di storia, l’attore britannico racconta la nascita e l’evoluzione di un luogo nato nel 1819 dalla passione per l'arte di Maria Isabella di Bragranza, la moglie di Ferdinando VII, e arricchitosi negli anni grazie alla lungimiranza dei regnanti e degli storici della pittura che hanno selezionato le opere dei grandi maestri di tutta Europa.

La regia si muove tra le splendide pennellate senza farsi troppo intimorire da tanta bellezza formale. Il soggetto è firmato da Didi Gnocchi, che produce il film con 3D, confermando l’impegno su temi di storia, letteratura, arte e design: tra il 2018 e il 2019 ha realizzato anche Hitler contro Picasso e gli altri [+leggi anche:
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, Van Gogh tra il grano e il cielo, Klimt & Schiele. Eros e psiche [+leggi anche:
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La sceneggiatura è della giornalista televisiva Sabina Fedeli, autrice di Hitler contro Picasso e recentemente del documentario Io sono Yoav, storia di una delle vittime della presa d’ostaggi all’YperCacher di Parigi nel 2015. Firma la sceneggiatura anche la regista. Le intenzioni delle tre autrici sono chiaramente quelle di intrecciare le vicende politiche di un impero che si estendeva su tre continenti con passioni ed emozioni di uomini e donne di ieri e di oggi legati al Prado. Re e regine, a partire dal matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia che sancisce l’avvio del grande impero spagnolo, e poi pittori, artisti, architetti, collezionisti, curatori, intellettuali, visitatori. Per dimostrare che l’arte è una lingua universale, che non conosce nazionalismi né frontiere. Per questo gli interventi degli intervistati sono rapidi e ricchi di intuizioni personali, più che di dettagli tecnici o didattici: dal direttore del Prado Miguel Falomir a sir Norman Foster, l’architetto che con Carlos Rubio ha realizzato il restauro e l’adeguamento museale del Salón de Reinos, riportando il visitatore ad un glorioso passato. Ai contemporanei si affiancano le immagini di repertorio degli intellettuali della Generazione del ‘27, da Buñuel a Lorca sino a Dalí, che con quel tempio dell’arte hanno avuto stretti e appassionati rapporti.

Il museo del Prado è prodotto da 3D con Nexo Digital, in collaborazione con il Museo del Prado, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Sky Arte e in collaborazione con A Contracorriente.

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