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BERLINALE 2019 Berlinale Special

Recensione: The Boy Who Harnessed the Wind

di 

- BERLINO 2019: La star di 12 anni schiavo Chiwetel Ejiofor passa con successo dietro la macchina da presa per questo straordinario racconto di vita reale

Recensione: The Boy Who Harnessed the Wind
Maxwell Simba e Chiwetel Ejiofor in The Boy Who Harnessed the Wind

Per il suo debutto alla regia, l'attore Chiwetel Ejiofor ha colto la sfida di rappresentare l'Africa sullo schermo. La storia del cinema ci insegna che questa sfida, apparentemente facile, per molti registi non lo è affatto. La star di Dirty Pretty Things [+leggi anche:
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ha adattato The Boy Who Harnessed the Wind [+leggi anche:
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, scritto da William Kamkwamba e Bryan Mealer, per il grande schermo. Il film è proiettato al 69° Festival di Berlino in Berlinale Special, dopo il suo debutto al Sundance.

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Il libro e il film sono ispirati alla vera storia di come Kamkwamba, quando aveva 13 anni all'inizio del nuovo millennio, salvò il suo villaggio nel Malawi dalla carestia costruendo un mulino a vento con pezzi di ricambio per biciclette, una pala del ventilatore del trattore, un vecchio ammortizzatore e alcuni tubi di plastica.

Un film inferiore avrebbe preso la facile strada di trasformare questa in una bella favola su un "ragazzo africano che fa del bene", che lotta contro ogni ostacolo, uno di quei film che fa uscire lo spettatore dalla sala rassicurato e ispirato dalle vette che può raggiungere la tenacia umana. Film come Queen of Katwe mettono in evidenza le insidie ​​di questo approccio, in cui i problemi strutturali fondamentali sono messi da parte per inseguire un facile successo al botteghino.

La bella storia c'è, ma Ejiofor la avvolge con uno sguardo alle complesse e onnipresenti strutture socio-economiche che definiscono la vita del villaggio in Malawi, strutture che tengono i "poveri africani" al loro posto. Vediamo così Kamkwamba (Maxwell Simba) superare gli ostacoli posti sul suo cammino, dalla sua determinazione ad andare a scuola nonostante non sia in grado di permettersi la retta, al suo rifiuto di credere che il suo destino insindacabile sia quello di lavorare la terra. È un luogo in cui i politici corrotti mettono il proprio interesse e le proprie tasche davanti alla buona salute della gente. È una società patriarcale, e Kamkwamba è in costante conflitto con suo padre, Trywell, interpretato dallo stesso Ejiofor.

A livello sociale, vediamo che i tempi stanno cambiando quando Kamkwamba scopre che sua sorella (Lily Banda) sta avendo un legame segreto con il suo insegnante (Lemogang Tsipsa). All'improvviso, la storia straordinaria non riguarda più il mulino a vento, ma la possibilità di battere il sistema, di vivere una vita più grande di quella che ci viene data, in cui il nemico potrebbe non essere nemmeno tuo padre, bensì le strutture del capitalismo globale.

Il tono del film enfatizza la qualità epica della storia, anche se evita il trionfalismo. Senza dire troppo della storia e caricare di emozioni il pubblico, Ejiofor abbraccia l'ambiguità e viaggia lungo strade impervie che possono sollevare questioni difficili e imbarazzanti. Il regista calpesta la linea delicata tra le esigenze, talvolta conflittuali, di intrattenere e di rappresentare una verità più grande. Dinanzi a questa scelta, Ejiofor si mette solitamente dalla parte di quest'ultima, che è l'opzione più interessante. La sua Africa è un luogo pieno di emozioni, contraddizioni e problemi socio-economici, ma è anche un mondo in cui la speranza esiste e lo sforzo può essere ricompensato. In realtà, è proprio come qualsiasi altro posto.

The Boy Who Harnessed the Wind è una coproduzione britannico-americana di Potboiler, in associazione con Head Gear, Metrol Technology, EcoNet, LipSync e Cornerstone Films, presentata da BBC Films, Participant Media e BFI. Cornerstone si occupa anche delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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