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BERLINALE 2019 Panorama

Recensione: The Miracle of the Sargasso Sea

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- BERLINO 2019: L'attesissimo nuovo film di Syllas Tzoumerkas, che esplora questioni di identità, appartenenza, famiglia e opportunità mancate, è stato presentato al Panorama della Berlinale

Recensione: The Miracle of the Sargasso Sea
Angeliki Papoulia e Michalis Kimonas in The Miracle of the Sargasso Sea

L’attesissimo nuovo film del regista greco Syllas Tzoumerkas (Homeland [+leggi anche:
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, è finalmente approdato al Panorama della 69ma Berlinale. Concentrandosi su due donne ed esplorando questioni di identità, appartenenza, famiglia e opportunità mancate, ma anche riflettendo su vari temi sociali, storici e politici, il film ha molti punti a suo favore e presenta diversi segmenti impressionanti ma, alla fine, non riesce pienamente a concludere la sua storia ambiziosa.

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Nel prologo in stile thriller, ambientato nel 2008, incontriamo Elisabeth (Angeliki Papoulia), una rispettata detective che, dopo aver rifiutato di incastrare un gruppo terroristico su cui la polizia non riesce a trovare prove sufficienti, finisce come capo della polizia nella piccola città di mare di Missolungi. Passano dieci anni, e la ritroviamo mentre si sveglia dopo una sbornia accanto al suo amante, Vassilis (Argyris Xafis). Ha un figlio adolescente e una dipendenza dall'alcol piuttosto seria.

A Missolungi incontriamo l'altra protagonista, Rita (l’attrice e co-sceneggiatrice Youla Boudali), una donna sconfitta con poca dignità, che lavora in un vivaio di anguille. Il suo selvaggio fratello cocainomane Manolis (Christos Passalis) è un cantante fallito che si esibisce nel club locale. Il primo incontro che vediamo tra di loro indica già una dinamica di dominio e sottomissione, con sfumature potenzialmente incestuose.

Questa piccola città sembra essere popolata da un numero inaspettato di personaggi strani e colorati. Quando Elisabeth porta il figlio a cena in un posto di amici, scopriamo che Vassilis è sposato e che sua moglie è a conoscenza dell'affaire. Inoltre, il procuratore distrettuale Andreas (Laertis Malkotsis) arriva a cena con suo fratello muto Michalis (Thanasis Dovris), che non si fa un bagno da sette mesi – con grande gioia dell'impressionabile figlio adolescente di Elisabeth.

Una sera, Manolis si esibisce in una performance particolarmente folle nel club, portando una Rita umiliata e in lacrime sul palco per cantare con lui, e finendo con l’insultare gli albanesi locali. La mattina dopo, dopo una notte dissoluta a base di alcol e droghe, viene trovato impiccato a una palma sulla spiaggia. E la sempre più inquieta e instabile Elisabeth avvia un'indagine.

C'è molto da ammirare nel nuovo film di Tzoumerkas. Alcune delle prime scene, così come altre verso la fine del film, hanno una qualità epica, grazie alla fotografia di Petrus Sjövik e alla partitura orchestrale di Jean-Paul Wall, così come allo sporco scenario di Atene e alla corrotta bellezza della città costiera. Le scene dei sogni di Elisabeth, che si sovrappongono e si mescolano con quelle di Rita, con le loro immagini bibliche e lo stile visivo unico, trascendono i temi principali del film e vi aggiungono uno strato mistico. Le performance intense, in particolare quelle di Papoulia e Boudali, forniscono una gravità potente e drammatica. Ma l'enorme numero di personaggi e i vari rami della trama minano il tutto verso il finale, che arriva attraverso un DVD contenente alcuni video amatoriali sgradevoli, quindi l’epilogo sembra un po' incompiuto. La metafora del Mar dei Sargassi, dove le anguille vanno a riprodursi e morire, e quella dell’esodo dei Missolungi durante la guerra d'indipendenza greca all'inizio del XIX secolo, avrebbero fornito una cornice interessante, se il film avesse offerto un quadro completo a cui adattarla.

The Miracle of the Sargasso Sea è una coproduzione tra la greca Homemade Films, la tedesca unafilm, l’olandese PRPL e la svedese Dragon Films. La polacca New Europe Film Sales detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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