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BERLINALE 2019 Forum

Recensione: Serpentarius

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- BERLINO 2019: Il film di Carlos Conceição rispecchia la storia di un paese senza nome tramite il viaggio di un uomo attraverso una varietà esuberante di paesaggi e generi cinematografici

Recensione: Serpentarius
João Arrais in Serpentarius

Sci-fi melanconico e retrò che scivola in una miriade di altri generi, mentre si occupa anche della storia di un paese senza nome, Serpentarius, film d'esordio di Carlos Conceição, ha avuto la sua anteprima mondiale nella sezione Forum della Berlinale di quest'anno (7-17 febbraio). Conceição è nato in Africa e partì per l'Europa quando era adolescente, mentre sua madre rimase in patria, come rivelano i titoli di apertura. Gli disse che voleva adottare un uccello che sarebbe vissuto per 150 anni, ma solo se si sarebbe preso cura di lui quando sarebbe morta.

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Ciò che segue potrebbe benissimo essere la rappresentazione di un viaggio intrapreso per scoprire le sue ragioni per rimanere in Africa, o una rappresentazione di ciò che un simile uccello potrebbe vedere se fosse effettivamente ancora vivo nel continente africano tra 150 anni. Quando un giovane uomo (João Arrais) atterra su quello che presumiamo sia territorio africano, una voce (fuori campo) femminile chiede di andarla a trovare. Inizia così il suo viaggio attraverso un paesaggio africano post-apocalittico, e frammenti di una narrazione iniziano a essere messi insieme. Nello scenario fantascientifico del film, la madre è morta in un evento catastrofico e l'uccello è sopravvissuto davvero. Nella sua ricerca per recuperarlo, il giovane che inizialmente vediamo indossare jeans, una T-shirt e un paio di occhiali da sole retro-futuristici diventerà, a sua volta, prima un colonialista portoghese con una gorgiera, poi un allegro cowboy e infine un astronauta in una navicella spaziale vintage e lo-fi.

Per tutta la sua durata, Serpentarius (girato, sceneggiato, montato e narrato dallo stesso regista portoghese originario dell'Angola) rimane visivamente avvincente, poiché i cambiamenti nello scenario sono accompagnati da cambiamenti nelle dimensioni e nella struttura delle immagini. Paesaggi granulosi e arancioni del deserto racchiusi in una cornice quadrata simil analogica lasciano il posto a immagini digitali cristalline, a tutto schermo, di elementi galattici sovrapposti alla testa capovolta del protagonista. Una sequenza veloce unisce il materiale d’archivio che spazia dai trailer porno vintage alle riprese di discorsi politici.

È attraverso il fugace filmato di uno di questi discorsi che il film offre uno dei suoi pochi indizi sul paese in cui si svolge la ricerca. L'uomo che vediamo brevemente parlare è António Agostinho Neto, catturato dopo la proclamazione d'indipendenza dell'Angola nel 1975. Da qui il territorio post-apocalittico in cui il protagonista vaga può essere inteso come il paesaggio devastato lasciato dalla guerra civile angolana, che iniziò dopo la proclamazione dell'indipendenza della nazione. Tralasciando il paese e la sua "malattia" senza nome, il film funziona anche come un'osservazione più generale della storia africana, o anche semplicemente della storia stessa.

Fantascienza nella storia, tono malinconico e, per la maggior parte del tempo, look retro-futuristico, Serpentarius riesce a tenere insieme la sua moltitudine di elementi apparentemente incompatibili non solo attraverso il motivo del viaggio, ma anche per mezzo della narrazione fuori campo, che definisce il tono generale del film.

Serpentarius incorpora una pletora di generi e sottogeneri: è etnografico, autobiografico, un dramma in costume e un western, ma per la maggior parte un saggio sperimentale di fantascienza, nella sua contemplazione convincente del passato e del presente di un territorio, e forse anche del suo futuro. Il suo miscuglio di sorprese narrative e stilistiche è sempre giustificato e non si presta facilmente a trasformarsi in una mera vetrina di trucchi cinematografici.

Il film è prodotto da Mirabilis (Carlos Conceição, António Gonçalves e Margarida Ventura), e Agência - Portuguese Short Film Agency gestisce le vendite mondiali.

 

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(Tradotto dall'inglese)

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