email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SUNDANCE 2019 Concorso World Cinema Dramatic

Recensione: The Last Tree

di 

- Il racconto semi-autobiografico di Shola Amoo mostra le sofferenze di un giovane uomo di colore nella moderna Gran Bretagna

Recensione: The Last Tree
Sam Adewunmi in The Last Tree

Proiettato nel Concorso World Cinema Dramatic del recente Sundance Film Festival, The Last Tree [+leggi anche:
trailer
intervista: Shola Amoo
scheda film
]
è un racconto semi-autobiografico che esplora questioni di razza, famiglia e identità nella Gran Bretagna moderna, narrato in un tono coinvolgente e malinconico. È scritto e diretto da Shola Amoo, che fece parlar di sé nel 2016 con il suo film di finzione multimediale A Moving Image, che mischiava documentario, fiction e performance art per parlare della gentrificazione a Brixton, nel sud di Londra, un'area che ha visto molte minoranze etniche e la classe operaia spinte fuori dall'aumento dei prezzi delle case.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

La seconda fatica di Amoo è raccontata in uno stile cinematografico più tradizionale, a partire da un'introduzione al giovane Femi (interpretato da Tai Golding) mentre corre attraverso i campi con i suoi amici bianchi nel Lincolnshire. È una scena che ricorda il momento gioioso in Ratcatcher, di Lynne Ramsay, in cui il protagonista corre attraverso i campi nel punto più felice della sua vita. Il lavoro con la macchina da presa del fedele collaboratore di Amoo, Stil Williams, pone l'accento sulla poetica, che è un cambiamento ben accetto rispetto al realismo grintoso con cui molti registi hanno scelto recentemente di affrontare la questione nera urbana. C'è persino un tributo al caratteristico movimento di dolly di Spike Lee, a un certo punto.

L’undicenne Femi vive con sua madre adottiva bianca Mary (un'affascinante Denise Black), e sebbene essere l'unica faccia nera nel quartiere faccia sollevare qualche sopracciglio, è un ambiente piuttosto sicuro. Ma la condizione di Femi cambia quando gli viene ordinato di vivere con la madre naturale, Yinka (Gbemisola Ikumelo), nel sud di Londra. La sua modalità genitoriale è matriarcale e autoritaria, e a scuola, nonostante il mix razziale degli studenti, l'eredità africana di Femi lo contraddistingue. Non importa dove si trovi, si sente come un estraneo. È il bagaglio che si porta ancora dietro quando il film balza in avanti nel tempo a un Femi sedicenne (Sam Adewunmi) mentre cerca di respingere sua madre; ma non riesce a trovare conforto neanche nel gruppo di amici in cui è stato catapultato.

Femi è un'anima docile con una crisi di identità. Ascolta i Cure in cuffia mentre parla con i suoi compagni di classe del suo amore per Tupac e l'hip-hop. Un altro segno dello stato interiore conflittuale di Femi è che si sente attratto da altri outsider e si innamora di una ragazza, Tope (Ruthxjiah Bellenea), che ha anche i suoi problemi con la razza, l'identità e il bullismo, ma che sembra saperli affrontare meglio di Femi. Nonostante la sua natura, Femi è spinto verso la violenza. Amoo offre un faro di speranza nella figura del signor Williams (un eccellente Nicholas Pinnock), un insegnante che comprende le pressioni a cui Femi è sottoposto.

Il film sorprende costantemente, prendendo direzioni inaspettate e offrendo una reinterpretazione psicologica dei cliché logori degli adolescenti neri sullo schermo. Anche l'ultima deviazione a Lagos è toccante e aggiunge un ulteriore livello emotivo all'eredità di Femi, e anche se Amoo non sempre fa centro, ci sono in questo film una complessità e un'indagine profonda che spesso mancano in storie simili di angoscia adolescenziale – e per questo va lodato.

The Last Tree è una produzione Prodigal (Regno Unito) presentata da BFI e GPM, in associazione con Hartley Media Limited e Privateer Pictures. Le sue vendite internazionali sono gestite da Great Point Media.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy